COSENZA – Tiziana Mirabelli per ora resta nel carcere di Castrovillari. La quarantasettenne cosentina, interrogata ieri dal gip Alfredo Cosenza, aveva confermato quanto dichiarato domenica ai carabinieri di Cosenza confessando l’omicidio del 75enne Rocco Gioffrè avvenuto il giorno di San Valentino nell’abitazione di via Montegrappa. Ovvero di un tentativo di aggressione sessuale da parte dell’uomo dal quale si sarebbe difesa.
Questa la decisione del Gip Alfredo Cosenza arrivata nel tardo pomeriggio di oggi che ha così confermato l’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Venerdì è in programma la visita in carcere del perito per verificare la compatibilità con quanto dichiarato dalla donna rispetto ad alcune ferite che ha su entrambi le mani.
La donna, affiancata dal legale di fiducia, l’avvocato Cristian Cristiano, aveva proprio parlato di quelle ferite ad entrambi le mani, raccontando di aver inferto diverse coltellate all’indirizzo di Gioffrè. L’avvocato Cristiano ha chiesto che vengano acquisite le foto delle ferite scattate dal consulente della Procura di Cosenza Vannio Vercillo e il contenuto della messagistica presente nello smartphone in uso alla donna a seguito di alcune minacce che avrebbe ricevuto tramite sms.
La donna, durante l’interrogatorio di ieri, ha riferito che Gioffrè la perseguitava da mesi e che avrebbe inserito anche delle microspie nella sua abitazione. Tiziana Mirabelli ha raccontato al Gip della colluttazione avvenuta con l’anziano nella sua abitazione e di come avrebbe utilizzato il coltello, finito per terra durante la presunta aggressione, che avrebbe poi impugnato colpendo l’uomo a morte. Ha spiegato di aver inferto un primo colpo e poi dato una serie di coltellate in rapida successione.
Intanto proseguono serrate le indagini dei inquirenti (oggi nuovo sopralluogo dei RIS nell’abitazione della donna) mentre in queste ore si sta procedendo con l’esame autoptico sul cadavere di Gioffrè all’Annunziata. Autopsia che, si spera, possa chiarire più di dubbio sul decesso e sulle modalità dell’omicidio per una vicenda che presenta ancora molte zone d’ombra. Una vicenda comunque drammatica, che si sta cercando di chiarire.