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Corapi, il calciatore condannato dalla Federcalcio: “Accordi illeciti”
CATANZARO – La Corte di giustizia della Federcalcio ha accolto l’appello proposto da Francesco Corapi, ex giocatore dell’Fc Catanzaro, societa’ calcistica il cui fallimento, che risale al 2011, e’ al centro di diverse inchieste giudiziarie della Procura della Repubblica di Catanzaro, contro la condanna inflittagli il 12 febbraio scorso dalla Commissione disciplinare nazionale della Federcalcio perche’ la Procura federale ha superato il limite di tempo dei sei mesi per la relativa indagine.
E’ quanto emerge dalle motivazioni della decisione della Corte, che non si e’ dunque pronunciata nel merito della questione. Con il provvedimento, dello scorso 7 marzo, era stata annullata la condanna di Corapi a tre mesi di squalifica e 30.000 euro di ammenda. Assieme al giocatore, la Commissione aveva condannato anche Antonio Aiello, ex presidente dell’Fc Catanzaro – rinviato a giudizio lo scorso 15 marzo nella’ambito di un ulteriore procedimento penale relativo al fallimento dell’Fc -, a un anno di inibizione e 20.000 euro di ammenda, con un provvedimento nel quale si leggeva, fra l’altro, che “la conclusione dell’accordo dissimulato con il Sig. Corapi ha avuto natura chiaramente illecita ed evidentemente finalizzata ad aggravare una situazione conclamata di dissesto economico, con modalita’ sicuramente da ritenersi singolari quanto alla simultaneita’ delle pattuizioni, alla sostanziosa differenza di importi ed alla necessita’ di formalizzare, per lo meno inizialmente, l’accordo apparentemente meno gravoso per la Societa’, occultando invece quello piu’ oneroso”. Lo stesso Corapi e’ indagato assieme ad altri dodici ex giocatori dell’Fc Catanzaro per tentata truffa e formazione di credito simulato nell’inchiesta che ormai e’ nota con il nome di “contrattopoli”, poiche’, in base all’ipotesi accusatoria della Procura ordinaria del capoluogo calabrese, i contratti integrativi siglati nel corso della stagione 2009-2010, in base ai quali i calciatori hanno chiesto il pagamento a titolo di crediti da lavoro delle maggiori somme derivanti fra quanto versato all’epoca del fallimento dell’Fc e quanto risulterebbe da quegli accordi successivi, sarebbero stati “fraudolentemente stipulati e simulati”, quando la societa’ gia’ versava in una situazione economica critica. Nell’ambito dell’inchiesta catanzarese, partita a seguito della denuncia sporta questa estate dalla societa’ che attualmente guida il Catanzaro Calcio, presieduta da Giuseppe Cosentino, il sostituto procuratore Domenico Guarascio, titolare delle indagini svolte dalla Guardia di finanza, ha fra l’altro emesso diversi provvedimenti di sequestro (poi convalidati dall’autorita’ giudiziaria) delle somme che Cosentino ha dovuto versare a sei ex giocatori dell’Fc – tra i quali lo stesso Corapi – su disposizione del Collegio arbitrale della Lega che ne ha accolto le ragioni, nonostante la societa’ che oggi guida il Catanzaro, e che ha gia’ pagato somme considerevoli ai giocatori in questione dopo il fallimento del precedente sodalizio, avesse chiesto di sospendere ogni decisione in attesa della conclusione delle indagini penali. Una conclusione attesa anche dalla Procura federale, la cui attenzione e’ concentrata sulle posizioni dei calciatori coinvolti nel caso.



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