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Segregata in casa, condannato l’amante
CATANZARO – Quando l’amore diventa una trappola.
E’ stato inutile il ricorso in appello presentato contro la sentenza di condanna emessa in primo grado a carico di Vincenzo Mancuso, catanzarese di 48 anni, imputato per sequestro di persona per aver imprigionato in casa la sua compagna. I giudici della Corte d’appello di Catanzaro (Palma Talerico, Gianfranco Grillone e Vincenzo Galati) hanno infatti confermato la condanna dell’uomo a sei mesi di reclusione, inflittagli il 20 giugno del 2008. Mancuso, piu’ in dettaglio, era accusato di aver privato della liberta’ personale la sua compagna dell’epoca, M.P., chiudendola a chiave all’interno della sua abitazione di viale Isonzo dopo averle portato via anche il cellulare, il tutto al culmine di una lite. La donna aveva cosi’ cominciato ad urlare chiedendo aiuto e i vicini avevano a loro volta dato l’allarme ai poliziotti che, giunti sul posto, avevano liberato la vittima.



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