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Carceri sovraffolate, violenze e sofferenza: sciopero ad oltranza dei detenuti

Italia

Carceri sovraffolate, violenze e sofferenza: sciopero ad oltranza dei detenuti

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Carcere paola 2
ROMA – “Le ultime ennesime inchieste sulle violenze negli istituti di pena, evidenziano ancora una volta la necessità di un intervento che diminuisca con effetto immediato il numero della popolazione carceraria. Lo impone ogni principio anche sovranazionale di tutela dei diritti umani, lo chiedono le nostre coscienze”. Lo sottolineano in una nota la Giunta delle camere penali e dell’Osservatorio Carcere che ricorda che dal 27 aprile è iniziato uno sciopero nazionale ad oltranza nelle carceri italiane: i detenuti non acquisteranno più la spesa, in un contesto di generale sofferenza, si infliggeranno questa ulteriore privazione perché “non possono più accettare di vivere in condizioni che violano i loro diritti umani fondamentali”. Qualche giorno fa al carcere femminile della Giudecca, dove il Pontefice ha voluto che fosse ospitato il Padiglione della Santa Sede per la Biennale d’Arte, ha preso avvio – ricorda la nota – la sua visita alla città di Venezia.

Penalisti: “aumenta la popolazione carceraria e il numero di suicidi”

“Il costante aumento della popolazione carceraria, determinato anche dalla continua introduzione di nuove fattispecie di reato, e dalla rincorsa all’innalzamento delle pene, presto – rileva la nota – porterà l’intero sistema a superare i livelli di sovraffollamento che nel 2013 condussero all’umiliante condanna dell’Italia da parte della Corte EDU. Assistiamo inermi al più alto numero di suicidi mai raggiunto, cui si sommano migliaia di atti di autolesionismo. L’immediata adozione di soluzioni emergenziali che riportino il numero dei detenuti entro livelli accettabili è improcrastinabile. Ora e subito!”.
“Neppure sembrano squarciare questo velo di indifferenza le ultime drammatiche notizie di sistematica violenza – sottolinea la nota – ancor più inaccettabili e disgustose, perché calpestano la dignità di minori detenuti. Quanto reso noto sulle violenze registratesi al ‘Beccaria’ di Milano, ferma restando la presunzione di non colpevolezza degli indagati, dimostra, ancora una volta, che le condizioni di abbandono e degrado in cui versano le nostre carceri, stanno trasformando, sempre più, quei luoghi di dolore e sofferenza in veri e propri buchi neri della legalità, in cui lentamente muore la nostra democrazia”. “La risposta del Governo e del Parlamento non può tardare oltre. L’intero sistema delle pene e della loro esecuzione dovrà essere oggetto di una profonda riforma, che finalmente porti il carcere alla sua vocazione costituzionale ripartendo dai lavori degli Stati Generali dell’Esecuzione Penale, colpevolmente abbandonati al dimenticatoio delle battaglie politiche impopolari, ma prima di ogni altra cosa è necessario un intervento che diminuisca con effetto immediato il numero della popolazione carceraria. Il tempo dell’agire è davvero scaduto”, conclude la nota. 

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