COSENZA – “Una vicenda che purtroppo mi ha arrecato gravi danni economici“. Inizia così la lettera trasmessa alla nostra redazione da parte di una utente. “Attraverso la consulenza di un avvocato ho preso tempo fa in locazione un magazzino ad uso commerciale, così da poter finalmente avviare la mia attività di ristorazione”.
“Durante i lavori di ristrutturazione, abbiamo scoperto che il locale era privo di impianto elettrico e che i locatari non intendevano provvedere alle spese necessarie che, per legge, dovrebbero essere a loro carico. Decido così di rinunciare alla locazione del locale – spiega – ed è qui che è entrato in gioco un avvocato che mi convince a fare causa ai locatori”.
“Dopo mesi di silenzio – spiega ancora – l’avvocato si è rifatto vivo informandomi della vittoria della causa. In realtà tempo dopo ho scoperto che non era affatto così e che, come se non bastasse, avrei dovuto pagare io. Morale della favola: mi trovo con il conto corrente pignorato per un importo pari a 3.800 euro e un’attività sulla quale avevo investito tempo, speranze e denaro, che non è mai partita”.
“E l’avvocato? Per lui un lieto fine che di certo non meriterebbe di avere. La professionalità, per non parlare della moralità, dovrebbe essere garantita, ancor più se si appartiene ad un ordine professionale, ma questo non è stato il caso. Se penso che l’avvocato in questione ancora è in giro a rappresentare la categoria dei civilisti e io invece dovrò pagare ciò che non avrei dovuto, e senza poter avviare la mia attività, allora capisco perché in questa città non ci sia possibilità di crescere nel rispetto altrui”.
Lettera firmata