CLETO (CS) – «Un paese ci vuole, non fosse che per il gusto di andarsene via. Un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra c’è qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei resta ad aspettarti».
“Con queste parole Cesare Pavese, ne “La Luna e i falò” ci invita a riflettere sul senso delle radici e dell’appartenenza, sul sistema di suggestioni, valori e suoni che ci permettono di tornare nei luoghi delle nostre venute al mondo. Nell’epoca della globalizzazione che ci vorrebbe tutti omologati in spazi cittadini che hanno le fattezze di templi consumistici e alienanti, i paesi diventano il simbolo della Resistenza, il luogo della Restanza- per dirla alla Vito Teti – e della lotta al prestazionismo che ci condanna alla serialità”. Così la professoressa Teresa Magarò, che modererà la serata, introduce il tema del dibattito che si terrà a Cleto, piccolo borgo dell’entroterra cosentino, il cosiddetto paese dei “Due castelli”. È proprio per rendere onore alla specificità che Ilfilorosso, insieme al Comune di Cleto e all’Associazione La Piazza (attivissima sul territorio) vogliono consegnare alla poesia il compito di raccontare i paesi come spazi geografici, ma anche come luoghi dell’anima, spazi interiori in cui trovare o ritrovare le parti più autentiche di sé.
Gli autori che sono stati invitati a discutere e che leggeranno brani tratti dai loro libri sono tutti molto giovani, proprio a testimonianza che il tema è di grande attualità e non coinvolge solo le generazioni più mature. Gli autori che invaderanno il borgo con i loro versi e brani sono: Stefania Chiaselotti, Simone Francesco Mandarini, Mattia Gallo, Francesco Scarcella, Francesco Angelo Calabrese, Andrea Lo Bianco e Gianmarco Marcianò. L’iniziativa si svolge all’interno del fittissimo calendario della rassegna Estate tra i borghi che l’amministrazione comunale di Cleto porta avanti ottenendo grandi consensi anche a livello nazionale.