ROMA – Francesco Scirocco e Giovanni Bontempo, stando alle indagini che hanno portato in carcere i due, con ordinanza firmata dal gip di Milano Fabrizio Filice, attraverso Infrastrutture M&P, avrebbero gestito, come si legge negli atti, la «fase esecutiva di numerosi appalti pubblici, aggiudicati alla stessa società», che aveva in pancia, da quanto si è saputo, lavori per almeno 250 milioni di euro, anche in Ati (associazione temporanea di imprese) con altre aziende. Tra le gare nel mirino degli imprenditori legati a Cosa Nostra ci sarebbe, appunto, anche quella per la realizzazione del parcheggio, un’opera per le Olimipiadi invernali, «con opzione per l’affidamento dei lavori di realizzazione della copertura del fiume Spol e del locale interrato ‘sala pompe bacinò». Riguardo a questa procedura di gara, come si legge, Scirocco «decideva la partecipazione di Infrastrutture M&P, anche in associazione a possibili consorzi» e si sarebbe occupato di «far predisporre, in tutto o in parte, l’offerta tecnica da presentare e concordava con Bontempo i ribassi da applicare».
La gara, a quanto risulta, però, non sarebbe stata assegnata alla loro società. Anche se, come emerge dalle indagini, i due sarebbero riusciti a presentare la loro domanda per partecipare in sole 24 ore. Scirocco è stato già condannato in via definitiva per concorso esterno in associazione mafiosa per fatti di più di una decina di anni fa, sempre legati ad appalti pubblici, pure a Messina, ed era stato in carcere fino al 2019. Per l’accusa sarebbe un imprenditore “a disposizione” dei clan.