CROTONE – Si è tenuto a Crotone, presso la Sala Giunta comunale un incontro cruciale tra i sindaci dei territori coinvolti nell’emergenza “lingua blu”, una malattia che continua a colpire duramente gli allevamenti locali. Dopo una lunga e pacifica discussione, si è valutato che l’unica soluzione è quella di realizzare fosse all’interno delle aziende private, previa valutazione veterinaria e geologica, per seppellire i circa 1.000 capi di bestiame morti. Tutto ciò, ovviamente, in attesa dell’avvio della campagna vaccinale da parte dell’Azienda Sanitaria. Una situazione preoccupante soprattutto in alcuni comuni della provincia di Crotone dove si sono registrati oltre 20 focolai in allevamenti sparsi in diversi comuni: dalla città di Crotone a Rocca a Capo Rizzuto fino a Petilia Policastro e Rocca di Neto. dove, in un allevamento, sono stati trovati morti 70 ovini in un solo giorno.
Il Comune di Isola Capo Rizzuto ha messo a disposizione un team di dipendenti per assistere gli allevatori durante tutto l’iter burocratico che porta alla realizzazione delle fosse, come confermato dal sindaco Maria Grazia Vittimberga nella sua dichiarazione al tavolo: “Noi ci dobbiamo fare carico dei disagi degli allevatori e, se necessario, sostenerli in alcuni costi, considerando che già stanno subendo gravi perdite a causa del bestiame morto e con il serio rischio di fallimento per le loro aziende. Tutto questo sarà sicuramente più semplice se riusciremo a ottenere lo Stato di Emergenza, ma a prescindere da ciò dobbiamo iniziare a muoverci per dare risposti immediate. I soli allevatori di Isola contano già più di mille pecore molte e altrettante colpite dal virus, non possiamo più aspettare”.
La richiesta dello Stato di Emergenza dovrebbe essere formalizzata oggi, durante la conferenza dei Sindaci di questo pomeriggio e che rappresenta una speranza importante per gli allevatori, poiché il riconoscimento della misura emergenziale permetterebbe di sbloccare risorse e misure straordinarie per affrontare l’emergenza in modo più efficace. Intanto, l’iter burocratico sarà gestito in modo coordinato tra i comuni interessati, con l’emissione di un’ordinanza sindacale condivisa che autorizzerà lo scavo previa l’ottenimento delle necessarie autorizzazioni. L’obiettivo è mitigare l’impatto economico dell’emergenza sugli allevatori e prevenire ulteriori perdite nel settore zootecnico locale.
Cos’è l’epidemia da Lingua blu. E non colpisce solo gli ovini
La lingua blu (o “blue tongue”) è una malattia virale che colpisce principalmente ovini, ma può infettare anche altri ruminanti come bovini, caprini e cervidi. È causata da un virus del genere Orbivirus e trasmessa da piccoli insetti chiamati Culicoides, che fungono da vettori. Questa malattia è particolarmente grave per gli ovini, mentre bovini e caprini tendono a manifestare sintomi più lievi o addirittura a essere asintomatici.
- Sintomi principali negli ovini: Febbre alta, infiammazione della mucosa della bocca, ulcere, e, nei casi più gravi, cianosi della lingua (da cui il nome “lingua blu”), zoppia, edema della testa e del collo.
- Trasmissione: Il virus non si trasmette direttamente tra gli animali, ma attraverso la puntura degli insetti vettori (Culicoides). Il ciclo di trasmissione è stagionale e dipende dalla presenza e attività degli insetti, che sono più attivi durante i mesi caldi.
- Distribuzione geografica: La malattia è endemica in molte parti del mondo, compresi i Paesi del bacino del Mediterraneo, come l’Italia. Negli ultimi anni, a causa del cambiamento climatico, la diffusione dei vettori si è ampliata, portando a focolai in regioni precedentemente non colpite.