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Armi siriane: pescatori greci e calabresi alleati per bloccare l’Ark Futura

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Armi siriane: pescatori greci e calabresi alleati per bloccare l’Ark Futura

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GIOIA TAURO (RC) – Minacciano di bloccare il Mediterraneo per scongiurare il trasbordo delle armi chimiche al largo del porto di Gioia Tauro.

Il professore Vaggelis Pissias ed il consigliere regionale delle Isole Ioniche Theodoros Boukas hanno incontrato in Calabria nel corso della settimana cittadini e associazioni mobilitate contro le operazioni dell’Ark Futura. Il Prof. Vaggelis Pissias, membro della Iniziativa per la Pace in Siria e docente alla Higher Technical University of Athens, è stato uno dei primi scienziati Greci, ad aver lanciato l’allarme sulla pericolosità dell’idrolisi in mare al largo di Creta. L’incontro è stato finalizzato a promuovere una corretta informazione e per impedire quello che – a loro dire – si annuncia essere una tragedia per il Mediterraneo, l’ecosistema e l’economia. Lo scopo è quello di compattare un fronte di azione comune fra Grecia e Italia. Mercoledì mattina Pissias e Boukas si sono incontrati con attivisti del territorio davanti al gate del Porto di Gioia Tauro. All’incontro era presente anche il deputato del Movimento Cinque Stelle Sebastiano Barbanti. Dopo una breve visita all’interno del porto, ci si è spostati nella sala consiliare del comune di San Ferdinando ove il professor Pissias ha precisato gli enormi pericoli connessi al procedimento di idrolisi in mare aperto facendo appello al popolo italiano per una mobilitazione congiunta mediante l’ “occupazione” dello spazio marittimo designato al largo di Creta con le barche dei pescatori. Nel primo pomeriggio si è svolto un incontro con esponenti sindacali dei portuali del Sul, presente anche il segretario nazionale, che hanno ribadito la mancanza di sicurezza nel porto e di informazione specifica al personale. In seguito a Reggio Calabria, in Piazza Italia, dopo un flash mob, si è tenuto un dibattito pubblico con i cittadini. È intervenuto anche Salvatore Tredici, pescatore professionista. Un dialogo decisivo per il coinvolgimento dei pescatori in questa battaglia, rappresentando la categoria di lavoratori maggiormente penalizzati dall’inquinamento marino. Un documento scritto dal professore è stato consegnato anche al vicario del prefetto. Resta quindi vivo l’intento di sbarrare l’accesso al porto di Gioia Tauro bloccando il passaggio dell’Ark Futura nei pressi dell’isola di Creta con uno schieramento compatto di pescherecci greci e calabresi che si batteranno per impedire il trasbordo.

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