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Trasbordo armi chimiche siriane, pubblicati i dati sugli agenti inquinanti nell’area di Gioia Tauro
GIOIA TAURO (RC) – Qualità dell’aria, resi noti i report sul monitoraggio ad Africo e nell’area di San Ferdinando.
Sono online da questa mattina, sul sito web www.arpacal.it nella sezione Dati Ambientali, le relazioni realizzate dal Servizio tematico Aria del Dipartimento provinciale di Reggio Calabria dell’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Calabria (Arpacal). La campagna di rilevamento avviata il 29 Giugno e terminata l’8 Luglio, è stata diretta da Mariano Romeo, dirigente del Dipartimento reggino dell’Arpacal, e curata dai tecnici Emilio Centorrino e Pasquale Crea con l’ausilio di un laboratorio mobile in grado di rilevare gli inquinanti presenti in maniera diffusa nell’aria, a livello del suolo, e provenienti da più fonti emissive. “La campagna di monitoraggio, con due laboratori mobili – è detto nel Report dedicato all’area di San Ferdinando e Gioia Tauro – è stata condotta a seguito dell’attivazione dell’unità di crisi relativamente all’emergenza di protezione civile attivata dalla Prefettura di Reggio Calabria per Attuazione del piano di emergenza – Transloading containers contenenti sostanze pericolose presso il Porto di Gioia Tauro”. Relativamente al comune di Africo, invece, il Report dell’Arpacal riferisce che – “la campagna di monitoraggio è stata condotta a seguito della richiesta del Dott. Versace, Sindaco di Africo, in merito alla problematica relativa all’incidenza di mortalità per tumore nella via Matteotti dello stesso Comune”.
I due report, nei quali vengono analizzate tutte le procedure di monitoraggio utilizzate e tutti gli inquinanti studiati, permettono di evidenziare l’andamento, nel periodo di monitoraggio, dei fattori inquinanti (benzene, pm10, ozono, biossido di zolfo, monossido di carbonio e biossido d’azoto), valutandone gli eventuali superamenti dei limiti previsti dalle normative vigenti. Per entrambi i report, hanno concluso i tecnici Arpacal, “dall’analisi globale dei dati acquisiti, relativamente al periodo di monitoraggio, si può rilevare che la salubrità dell’aria si è mantenuta nei limiti imposti dalla normativa vigente”. Dal sopralluogo è emerso che le principali sorgenti di inquinamento atmosferico possono essere riconducibili al vicino porto commerciale di Gioia Tauro, alla mobilità di automezzi e automobili, alle attività industriali presenti nell’area industriale Rosarno-Gioia Tauro-San Ferdinando, ivi compreso il termovalorizzatore di Gioia Tauro. Infine, nei periodi invernali sono da considerare i contributi delle emissioni provenienti dalle attività industriali stagionali (industrie agrumarie e frantoi) e dagli impianti termici civili.



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