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Su Facebook una comunità che inneggia all’odio sui neonati. Interviene il presidente dell’Osservatorio sui Diritti dei Minori
COSENZA – Nei giorni scorsi era stata una mamma cosentina, facente parte del Gruppo Facebook ‘Mamma a Cosenza’ a segnalarci questo caso, in particolare l’esistenza di una ‘comunità’ sul noto social network che inneggia all’odio e alla morte dei neonati ovvero ‘Io odio i neonati’.
Oggi in merito è intervenuto a segnalare i contenuti a dir poco raccapriccianti anche il sociologo Antonio Marziale, presidente dell’Osservatorio sui Diritti dei Minori. La pagina in questione infatti, conta ben 5mila ‘adepti’ che inneggiano all’aborto, sottolineano il ‘fastidio’ dei neonati ed ‘elogiano’ le ragioni di Anna Maria Franzoni, la madre di Cogne accusata di aver ucciso il proprio bambino…che in realtà, se proprio dobbiamo dirla tutta, non era un neonato. Ma l’odio contro i bambini in questa ‘comunità’ è davvero da lasciare a bocca aperta. I messaggi e i post sono contro i bambini affetti da sindrome di down e da altre patologie, nei quali si registrano offese e frasi ingiuriose.
Marziale, ha annunciato di aver segnalato il caso e così la comunità è stata chiusa, ma… non per molto. Immediatamente infatti, è stato riaperto, e ora conta già oltre 500 ‘seguaci’; in un post è stato addirittura linkato il profilo Facebook del presidente dell’Osservatorio per minori al quale si chiedevano “suggerimenti” contro i bambini.
Marziale racconta che è ancora più grave il fatto che adesso, i titolari della pagina, si sono spinti oltre esprimendo pensieri del tipo “Chiunque mette mi piace verra’ premiato con la foto di un bambino morto” e le foto ci sono davvero, come quella del cadavere di un bimbo dei territori mediorientali in guerra con la didascalia “Uno in meno” a caratteri cubitali”.
“E’ evidente – incalza Marziale – che le leggi nazionali, alla stesura delle quali ho lavorato coadiuvando l’allora Ministro delle Comunicazioni Maurizio Gasparri – non bastano piu’ a regolamentare un traffico sempre piu’ spesso denigratorio e lesivo della dignita’ delle persone, ma c’e’ da chiedersi se gli Stati siano ancora sovrani nei confronti delle multinazionali, anche delle comunicazioni, perche’ e’ stucchevole la disinvoltura con la quale questa gente opera, senza che i responsabili dei social network intervengano immediatamente e senza uno straccio di legge che stia dalla parte del cittadino leso”. Per il presidente dell’Osservatorio: “E’ altresi’ stucchevole come per la sacrosanta difesa di genere la comunita’ politica insorga all’unisono e per la tutela dei Minori ci tocca registrare, invece, il silenzio piu’ assoluto”.



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