Area Urbana
La lista dei Gentile: “Ora Occhiuto faccia un passo indietro”
‘Cosenza Popolare’ attacca duramente l’ex amministrazione comunale: “Il dato che emerge dall’inchiesta della Procura è sconcertante”.
COSENZA – La campagna elettorale non consente il silenzio di nessuno dopo l’operazione di questa mattina al Comune di Cosenza da parte della Guardia di Finanza (leggi qui). E così, dopo il Pd e il Pse, anche il Nuovo centrodestra della famiglia Gentile attraverso la sua lista non risparmia critiche e duri attacchi all’ex sindaco Mario Occhiuto.
“Gli Avvenimenti di stamane inerenti il Comune di Cosenza impongono una profonda e seria riflessione – riporta una nota della lista ‘Cosenza Popolare’ che corre alle elezioni amministrative a sostegno del candidato sindaco Enzo Paolini –. Lo stato di difficoltà politica dell’amministrazione uscente – prosegue la nota – era a tutti noto, ma sinceramente non potevamo ipotizzare che si arrivasse a contestare al ‘cerchio magico’ dell’ex sindaco ed ai suoi strettissime collaboratori il reato di abuso in atti d’ufficio e corruzione, con relative perquisizioni presso il Comune e le abitazioni dei dirigenti e degli imprenditori coinvolti nell’inchiesta”.
“Il dato che emerge è sconcertante – evidenza Cosenza Popolare – si parla di assegnazioni di lavori per svariati milioni di euro, affidati senza alcuna gara d’appalto e ripartiti con metodo corruttivo tra le varie imprese locali, tutte collegate strettamente all’amministrazione comunale uscente. Avevamo già detto tempo fa che le elezioni comunali in questo clima non sarebbero state né legittime né democratiche. Ciò nonostante, gli stessi personaggi ‘chiacchierati’ da mesi si sono tutti inseriti nella competizione elettorale, creando turbamento e sconcerto nella pubblica opinione. Se un consiglio possiamo dare all’ex sindaco, in tutta sincerità e senza strumentalizzazione alcuna, e che in casi così drammatici al fine di poter dimostrare la propria correttezza non c’è altra via che fare un passo indietro e lasciare alla magistratura ed agli inquirenti di fare il proprio lavoro con serenità e rispetto istituzionale”.



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