“Magorno faccia un passo indietro”: Il segretario Pd: “Mazzuca chi?”, Paolini: “chi ti ha eletto?” (DOPPIA INTERVISTA)

Il Pd ridotto a brandelli, il centrosinistra spaccato da tempo a Cosenza, e il botta e risposta tra Mazzuca, Magorno e Paolini.

COSENZA – Inutile negarlo: è stata una tornata elettorale fallimentare per il Partito Democratico a Cosenza, e in molti riconducono questa debacle, anche al ‘tradimento‘ del Pd nei confronti di Paolini. Ieri l’ex consigliere comunale di Cosenza, Giuseppe Mazzuca, ‘cacciato dalle fila del partito democratico per aver preso le posizioni di Paolini, quando chiedeva le Primarie, ai microfoni di Rlb Radioattiva, aveva sottolineato come il segretario regionale del Pd “non ne avesse azzeccata una” invitandolo a ‘fare un passo indietro‘. Riproposta la dichiarazione di Mazzuca ad Ernesto Magorno, ha risposto con un secco: “Chi è Mazzuca…?”.

Di seguito le dichiarazioni del segretario del Pd calabrese, Ernesto Magorno, rilasciate ai microfoni di Rlb Radioattiva all’indomani dell’intervista a Giuseppe Mazzuca, nel corso della quale Magorno, fa anche una sua analisi dell’esito del voto.

ASCOLTA L’INTERVISTA – Ernesto Magorno
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Il segretario del Partito Democratico della Calabria ha dichiarato: “E’ stata una campagna elettorale, come ha già detto il Premier Renzi, diversificata nei territori; c’è una difficoltà in questo momento questo è certo. I ballottaggi saranno decisivi rispetto al risultato generale nel Paese; penso a Roma, Torino, Bologna, in Calabria a Crotone, a Rossano, che potrebbero fare la differenza ed essere decisivi nell’esito finale. A Cosenza c’è una sconfitta netta, c’è stato un metodo di governo che non abbiamo condiviso e che non condividiamo – prosegue Magorno – perché immaginiamo sarà sempre lo stesso. C’è stata un’insufficienza da parte nostra, non ci sono dubbi, non aver saputo creare in questi anni una netta opposizione al sindaco Occhiuto”.

“Il Pd? molto più unito di quanto appare sulla stampa”

“Siamo arrivati alla candidatura di Guccione in estremo ritardo, e tutti sanno della candidatura di Lucio Presta ritirata a 5 giorni dalla presentazione delle liste. Guccione ha comunque compiuto un atto da soldato valoroso ed ha scelto di abbracciare questo sacrificio, questa croce, e questo risultato è onorevole. Va riconosciuto a Carlo di aver fatto una battaglia impari, sia per tutto quello che è accaduto prima e anche per il poco tempo che ha avuto per organizzarsi. Ritengo che abbia fatto uno straordinario lavoro – conclude Magorno – che merita di essere guardato con rispetto. Ed è per questo che ho affidato a Guccione il compito di riorganizzare il congresso dei circoli cittadini immediatamente dopo questa fase”.

“Il partito democratico in Calabria, così come nel resto del Paese – ha concluso Magorno – è molto più unito di quanto appare sulla stampa e sui media, che parlano perché e l’unico partito che c’è.  Il gruppo dirigente sta affrontando le sbavature e questo momento con senso di responsabilità”.

Paolini: “Forse il centrosinistra unito avrebbe proposto un modello diverso agli elettori”

Nel botta e risposta tra Mazzuca e Magorno, e sull’esito delle elezioni e la disfatta del Pd, si inserisce anche Enzo Paolini che, contattato ai microfoni di Rlb Radioattiva per una riflessione sull’esito della tornata elettorale a Cosenza, ha anche commentato il ‘Mazzuca chi?’ di Magorno.

ASCOLTA L’INTERVISTA – Enzo Paolini
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Paolini ha sottolineato che, nonostante ormai sia inutile parlare di una coesione nel centrosinistra che non c’è stata forse le Primarie avrebbero restituito il carattere ‘democratico’ di un partito che, dopo la provocazione della caduta di Occhiuto, molto democratico non è stato, soprattutto quando ha deciso, o meglio imposto, di non svolgere le Primarie per la scelta del candidato del centrosinistra: “Magari nella prospettiva di tutti, un centrosinistra unito avrebbe potuto proporre un modello diverso agli elettori invece di quello dell’imbroglio, dell’inciucio, del disprezzo delle regole e dell’indifferenza nei confronti dei cittadini. Il Pd avrebbe potuto proporre un modello, più virtuoso e anche democraticamente elegante. Invece ha allontanato gli elettori”.

“Detto questo avremmo vinto? – si chiede Paolini – Non lo so, ma avremmo fatto una campagna elettorale diversa. Altro dato è che il modello di riferimento dell’elettore è certamente diverso da quello che avevamo proposto ed è legittima ancora di più la vittoria di Occhiuto dato che è stato eletto nel momento in cui gli elettori erano ben consapevoli delle contestazioni che gli muovevamo, sotto il profilo morale, istituzionale e della correttezza dei comportamenti”.

Paolini a Magorno: ‘ma chi ti ha eletto?’

Dopo aver ascoltato la ‘reazione ironica’ di Magorno rispetto alle dichiarazioni di Mazzuca, Enzo Paolini, ha voluto commentare: “Magorno scimmiotta Renzi, come il caso del “Chi è Fassina?”. I nodi vengono al pettine… uno potrebbe rispondere a Magorno: ‘Chi ti ha eletto? Quanti voti hai avuto mai per essere tu il rappresentante del Pd in Calabria?‘. Ma non è questo il punto. E’ completamente una deriva diversa – prosegue Enzo Paolini – da quella che invece necessiterebbe la rappresentanza di una realtà di centrosinistra connessa con il proprio popolo. La risposta di Magorno è il contesto del Partito Democratico non solo calabrese. E tra poco verrà al pettine anche il ‘nodo’ del Referendum Costituzionale che la dice lunga sulla efficacia storica di un modello secondo il quale si eliminano tutti i passaggi tra l’elettore e l’eletto, per consegnare il Paese ad una nomenclantura, ad una casta autoreferenziale“.