Calabria
Bomba carta contro l’abitazione di parenti di un collaboratore di giustizia
A meno di ventiquattro ore un’altra intimidazione, ma potrebbe trattarsi di un errore.
LAMEZIA TERME – Un altro boato ha scosso la città di Lamezia Terme. Si tratta del terzo episodio, di verosimile natura intimidatoria consumatosi in meno di ventiquattro ore. Una bomba carta è infatti esplosa nella tarda serata di ieri davanti al cancello di un’abitazione di via Antonio De Grazia, a Lamezia Terme. L’ordigno ha danneggiato la struttura, ma non ci sono stati feriti. Secondo le indagini della Polizia, l’ordigno potrebbe essere diretto ad alcuni congiunti di un collaboratore di giustizia che risiedono nella stessa zona e, forse, sarebbe stato posizionato davanti al cancello dove è esploso solo per un errore. Nella casa presa di mira, infatti, abita una famiglia di incensurati che non avrebbe alcun legame particolare o problemi con la giustizia. L’ipotesi più accreditata è che la bomba sia stata piazzata davanti al cancello sbagliato. Intanto le indagini del Commissariato di Lamezia Terme proseguono per ricostruire l’esatta dinamica dell’accaduto.
Un incendio doloso intanto era già stato registrato a Lamezia Terme nel corso della notte precedente nel quartiere Sant’Aloe. Ignoti hanno dato alle fiamme la Daewoo Matiz di una casalinga cinquantenne senza alcun apparente motivo. L’auto era parcheggiata sulla pubblica via ed è andata completamente distrutta dalle fiamme. Indagini sull’accaduto sono state avviate dai carabinieri della locale Stazione diretti dal lugotenente Cosimo Sframeli. L’episodio ha fatto salire ad oltre quarante gli incendi di auto e furgoni consumatisi nel vibonese dall’inizio dell’anno. La notte tra giovedì e venerdì invece un ordigno a basso potenziale é stato fatto esplodere davanti al bar caffetteria “Dolceamaro” su corso Giovanni Nicotera, sempre a Lamezia Terme. La deflagrazione, che è stata avvertita distintamente in città, ha danneggiato la saracinesca dell’attività commerciale. Alcune settimane prima dei malviventi avevano dato fuoco all’auto della titolare. Sull’episodio hanno avviato indagini gli agenti del Commissariato della Polizia di Stato di Lamezia Terme e i carabinieri che stanno ancora indagando per risalire agli autori dell’intimidazione. Al vaglio degli investigatori le immagini dei sistemi di videosorveglianza, ed anche qualche testimonianza di giovani presenti in zona prima che divampasse l’incendio.
Nella serata di ieri è stata invece notificata un’ordinanza di custodia cautelare ad un presunto estorsore lametino. L’uomo è accusato di tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso nei confronti di un imprenditore di Lamezia Terme. Si tratta di Francesco Gallo, 26 anni, già detenuto per altra causa, al quale agenti della Squadra Mobile di Catanzaro e personale del Commissariato di Lamezia Terme hanno notificato in carcere l’arresto. Gallo era stato fermato perché ritenuto responsabile, oltre all’episodio estorsivo ai danni dell’imprenditore di associazione per delinquere di stampo mafioso in quanto avrebbe chiesto denaro ai danni di un commerciante lametino in un quartiere storicamente considerata zona sotto l’influenza della cosca Torcasio – Cerra – Gualtieri. Successive indagini avrebbero fatto emergere che nella stessa giornata il giovane si era recato in un’altra attività imprenditoriale ubicata in via dei Bizantini per avanzare una richiesta di somme di denaro al proprietario. Gli agenti hanno visionato i filmati del sistema di videosorveglianza e, proprio attraverso queste immagini, sarevvero riusciti ad identificare l’autore delle richieste estorsive in Gallo.



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