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Il bus che porta a Cosenza cambia zona, caos nei trasporti

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Il bus che porta a Cosenza cambia zona, caos nei trasporti

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I cittadini chiedono spiegazioni alla azienda, ma finora nessuna risposta.

SAN PIETRO IN GUARANO – Tremilasettecento anime arroccate su una collina alle spalle di Rende e Castiglione Cosentino. Basta solo questo dato per farsi un’idea della situazione dei trasporti pubblici a San Pietro in Guarano, un servizio necessario come il pane ma, purtroppo, non perfettamente efficiente.

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Non si vuole colpevolizzare nessuno. Soprattutto non  le due ditte che gestiscono, in regime di oligopolio, i bus che collegano il paese dell’entroterra al resto del mondo e, in particolare, al capoluogo. La colpa, semmai (e il problema è emerso tra il 2014 e il 2015, in occasione della controversia tra Cosenza e Rende) della vecchia legge regionale sui trasporti – risale agli anni’80 – che ancora nessuno riesce a modificare.

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Il problema, stavolta, è emerso a Padula, una frazione piuttosto popolosa di San Pietro. Da lì la Preite, una storica azienda di trasporti, che gestisce in esclusiva tratte piuttosto importanti, assicura i collegamenti verso e dal capoluogo. L’utenza, costituita soprattutto da studenti e pendolari, non manca. E la dita assicura tre corse al giorno, sufficienti e, a detta degli abitanti della zona, piuttosto puntuali, sebbene ci sia chi lamenta la mancanza di un tabellone degli orari.

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Dov’è il problema, allora? Da circa una settimana, fanno sapere gli utenti, l’azienda ha cambiato la fermata sampietrese. Il bus arriva sempre a Padula, ma non nella zona precedente, più densamente abitata e infrastrutturata. Ma in una strada di campagna, che tra l’altro è interdetta ai mezzi superiori alle 3,5 tonnellate (la via è collinare e lo scorso inverno si è abbassata). Il disagio, lamentano gli abitanti della zona, è palese: “Alcuni di noi devono percorrere settecento metri a piedi per arrivare alla nuova fermata e le case più vicine distano oltre cento metri”.

 

Non il massimo per studenti carichi di libri o anziani con problemi di mobilità o, peggio ancora, disabili. Come risolvere? Alcuni utenti hanno già chiesto spiegazioni all’azienda (“Siamo in attesa di risposte”, fanno sapere) e, se queste non arrivano, sono già pronti a costituirsi in comitato per avviare la protesta.

 

In attesa di conoscere la risposta dell’azienda, è il caso di ricordare il vecchio adagio che recita: “Chi lascia la via vecchia per la nuova…”.

m. m.

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