Segnala una notizia

Hai assistito a un fatto rilevante?
Inviaci il tuo contributo.

Richiedi info
Contattaci

Sacerdote molestò una studentessa su un bus a Rende, condannato in via definitiva

Area Urbana

Sacerdote molestò una studentessa su un bus a Rende, condannato in via definitiva

Pubblicato

il

molestie bus1

E’ stato condannato in via definitiva Don Giuseppe Esposito, che molestò nel 2009 una studentessa fuorisede su un autobus

 

COSENZA – I fatti risalgono all’11 marzo del 2009. Don Giuseppe Esposito, sacerdote a Terranova da Sibari facente parte della diocesi di Rossano, quel pomeriggio era su un autobus sul quale viaggiava anche una ragazza, studentessa fuori sede, crotonese, che si stava recando da un’amica a Commenda di Rende.

Ad un tratto, il prete, vestito in abiti civili, l’ha avvicinata e avrebbe iniziato a molestarla. Il suo respiro, poi le carezze spinte e insistenti, fino ad averla immobilizzata e stretta ad un finestrino, provocandole addirittura abrasioni al volto. Don Giuseppe pare avesse aperto anche la cerniera dei pantaloni e allentato la cintura.

Ma l’incubo della ragazza sarebbe finito solo giunta alla sua fermata. E mentre lei in stato di forte shock si era subito recata dai carabinieri, il prete si era già dileguato. Successivamente grazie al suo racconto e ad alcuni testimoni, i carabinieri erano riusciti ad identificarlo e la ragazza vittima delle molestie. aveva confermato la sua identità guardando una foto del religioso. Il sacerdote aveva poi ammesso le sue responsabilità e si era anche vociferato di una lettera da lui inviata alla Procura, per chiedere scusa e spiegare cosa lo aveva spinto a compiere quel gesto, ma lo stesso sacerdote non avrebbe mai riconosciuto come sua la missiva.

Rinviato a giudizio con l’accusa di tentata violenza sessuale e lesioni aggravate, il sacerdote è stato condannato ieri in via definitiva. Un’inchiesta andata avanti fino alla condanna definitiva della Cassazione penale, sessione terza, con il presidente Dominici, ad un anno e due mesi, con pena sospesa. La Cassazione dunque, ha confermato la condanna emessa in primo grado e ribadita in Corte d’Appello e  rigettato il ricorso presentato dal legale, l’avv. Pasquale Naccarato che si è battuto con tenacia per tentare la derubricazione del reato in tentati atti di libidine. Condannato definitivamente dalla Giustizia, ora si dovrà capire cosa farà la Chiesa acclarata la sua condanna sul piano religioso.

Pubblicità
Pubblicità .

Categorie

Social

quicosenza

GRATIS
VISUALIZZA