Provincia
Caso Bergamini, indagato Luciano Conte il marito di Isabella Internò
C’è un terzo indagato con l’accusa di favoreggiamento. I telefoni del poliziotto Luciano Conte sono stati sequestrati lo scorso 29 marzo
CASTROVILLARI – “Denis sto correndo a casa da mamma e papà, hai saputo? Sequestro cellulari Conte-Interno’. Il resto a dopo….Ciao Denis”. Questa frase l’ha scritta Donata Bermamini sul suo profilo Facebook intorno alle 20. La notizia ormai è ufficiale: c’è un terzo indagato per la morte di Donato “Denis Bergamini”, il calciatore del Cosenza originario di Argenta (Ferrara) deceduto in circostanze mai chiarite nel 1989. Si tratta di Luciano Conte, poliziotto e marito di Isabella Internò, ex fidanzata del calciatore del Cosenza, già indagata insieme a Raffaele Pisano, l’autista del camion sotto il quale venne fatto trovare il cadavere di Bergamini a Roseto Capo Spulico, lungo la strada statale 106 jonica. Luciano Conte è indagato per concorso in favoreggiamento personale. Isabella Internò e Raffaele Pisano per omicidio volontario aggravato dalla premeditazione, dai motivi abietti e futili e dalle sevizie. Il sequestro dei cellullari di marito e moglie sono stati sottoposti a sequestro lo scorso 29 marzo.
Ma di un terzo “complice” già la Procura ne aveva preso contezza lo scorso gennaio quando si era diffusa la notizia che c’era un familiare della Internò finito nel registro degli indagati. Oggi l’ufficialità dopo il sequestro dei telefonini e il conferimento dell’incarico al consulente informatico
L’inchiesta fu riaperta un anno fa dal procuratore capo di Castrovillari, Eugenio Facciolla. Il 27 aprile del 2017 dichiarò: “Non è un suicidio, non è ipotizzabile come un suicidio”. Procederemo con la riesumazione del cadavere”. La superperizia medico-legale confermò che Denis Bergamini “morì per soffocamento, non fu suicidio”. La causa della morte potrebbe essere un “soffocamento lento” perchè sembra che Denis sia stato soffocato con una busta. Questa superperizia confermò gli accertamenti eseguiti nel 2012 dal Ris dei carabinieri che evidenziarono come la catenina, le scarpe e l’orologio non risultassero danneggiati considerato l’impatto che il corpo avrebbe avuto con l’asfalto
Dall’inchiesta iniziale emerse che Bergamini, che secondo quanto sostenuto all’epoca dalla stessa Isabella Internò si sarebbe suicidato lanciandosi sotto il camion condotto da Pisano, in realtà oggi, la linea seguita dalla Procura si indirizza verso l’omicidio per motivi che sono tuttora in corso d’accertamento. La prima inchiesta sulla morte di Bergamini archiviò il caso come suicidio. Una seconda inchiesta, risalente al 2011, era stata poi archiviata nel 2015. Nel 2017, infine, il Procuratore della Repubblica di Castrovillari, Eugenio Facciolla, ha aperto una nuova inchiesta, su richiesta dei familiari del calciatore.



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