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Evade dai domiciliari: Rago assolto per incapacità di intendere e volere

Cosenza

Evade dai domiciliari: Rago assolto per incapacità di intendere e volere

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Tribunale di cosenza 20

L’uomo, 53 anni, fu arrestato lo scorso marzo per tentata violenza sessuale nei confronti di due quindicenni. Ma la difesa ha dimostrato che l’imputato non è capace di capire i gesti che fa. Adesso dovrà curarsi in una casa di cura

 

COSENZA – Sentenza di assoluzione per il reato di evasione dai domiciliari, per Vincenzo Rago, 53 anni, per incapacità di intendere e volere, accusato dei reati di violenza sessuale e atti osceni in luogo pubblico, aggravato dalla presenza di minori e di evasione dalla misura cautelare applicata dal giudice. E proprio da questo punto che riparte la storia del 53enne, difeso dagli avvocati Francesco Acciardi e Vincenzo Guglielmo Belvedere, i quali sono riusciti a dimostrare come l’uomo, in realtà, non comprenda il significato, anche e soprattutto nel contesto sociale che vive, di quegli atteggiamenti ritenuti pericolosi e inappropriati. Le vicissitudini giudiziarie del 53enne iniziano con l’arresto avvenuto lo scorso marzo, dopo una denuncia presentata da due minorenni il 26 gennaio, sempre del 2018, in cui si sarebbe avvicinato alle due quindicenni per poi denudarsi e afferrare una delle vittime per un braccio. Le due ragazze erano però riuscite a darsi alla fuga. L’episodio accadde in pieno centro città, a Cosenza su Corso Mazzini. Dopo la segnalazione i militari dell’Arma, visionando le immagini estrapolate da alcuni impianti di videosorveglianza, identificarono il 53enne e posto in stato di fermo. Fu convalidato l’arresto e all’uomo venne applicata la misura restrittiva degli arresti presso la casa di cura Villa Verde. E proprio per questa sua incapacità di intendere e volere che evade dalla casa di cura, per ritornare a passeggiare e viene rintracciato dalle forze dell’ordine proprio a corso Mazzini, dove tutto ebbe inizio, intento a passeggiare.

La difesa del 53enne subito dopo l’evasione, durante il processo per direttissima in cui il giudice monocratico convalidò nuovamente l’arresto e applicò la misura cautelare dei domiciliari, presentò la richiesta di una perizia psichiatrica per dimostrare se l’imputato fosse capace di intendere e volere al momento della commissione del fatto. Il perito nominato dal Tribunale, Domenico Buccomino, nell’udienza di oggi, davanti al giudice monocratico Garofalo, ha dimostrato la fondatezza della tesi della difesa: il 53enne “non è un soggetto capace di intendere e volere  totalmente”. Sottoposto a dei test psichiatrici, il perito del Tribunale ha stabilito che il 53enne non è capace di capire i gesti che fa: è come se fosse un bambino; di fatto non è un soggetto aggressivo nei confronti delle persone, ma pericoloso per se stesso

A tal proposito, nella mattinata di oggi a conclusione delle arringhe difensive, Il Tribunale di Cosenza ha emesso sentenza di assoluzione, disponendo in ogni caso una misura di sicurezza di sei mesi con il ricovero presso una casa di cura, in cui verrà curato, al termine della quale verrà fissata una nuova valutazione delle condizioni psichiche. Nel frattempo l’odissea giudiziaria di Rago non finisce, rimane da affrontare ancora il processo per tentata violenza sessuale

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