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Padre Fedele: condanne confermate in Appello
COSENZA – Condanne confermate. Al termine di oltre tre ore di camera di consiglio, dopo due ore di repliche difensive, i giudici della Corte d’Appello di Catanzaro hanno confermato le pesanti condanne a carico di padre Fedele Bisceglia e del suo segretario Antonello Gaudio,
accusati di violenza sessuale contro suor Tania, religiosa siciliana, violentata dai due, durante il suo periodo all’Oasi francesca, come ospite. Il tentativo degli avvocati Roberto Loscerbo, Franz Caruso, Eugenio Bisceglia, difensori dei due imputati, di far cadere la credibilità accusatoria della religiosa, non è servita. I giudici non ne hanno tenuto conto, ribadendo la convinzione dei loro colleghi del tribunale di Cosenza che, nel corso del processo di primo grado, tenuto a Cosenza, il 6 luglio del 2011, avevano condannato l’ex fondatore dell’Oasi francescana e il suo fedele assistente, rispettivamente a nove anni e tre mesi, e sei anni e tre mesi. Inutile anche le dichiarazioni spontanee dei due imputati che, sia nel corso del primo processo che nel dibattimento d’Appello, hanno ribadito la loro totale estraneità dalle accuse, ritenendosi vittime di un complotto. La conferma della sentenza di primo grado era stata invece sollecitata sia dal sostituto procuratore generale di Catanzaro, Raffaella Sforza, nonchè da Marina Pasqua, legale che ha assistito suor Tania e da Amelia Ferrari che ha curato gli interessi del Centro antiviolenza Lanzino, costituitosi parte civile. Gli avvocati difensori dei due imputati, stanno pensando ora all’intenzione di presentare ricorso in Cassazione. Alla lettura della sentenza sia padre Fedele che Antonello Gaudio erano presenti in Aula, così come anche una rappresentanza delle suore dello stesso ordine della religiosa siciliana.



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