Calabria
Anziana truffata con il metodo del “finto carabiniere”, denunciata una donna
RIZZICONI (RC) – Era stata la figlia della vittima a chiamare i carabinieri dopo essersi resa conto della terribile situazione nella quale si trovava la madre. Giunti in casa della donna, è emerso chiaramente quanto accaduto: l’anziana aveva subito una truffa a seguito di una chiamata da parte di un sedicente carabiniere e di un altrettanto sedicente avvocato. Il truffatore dall’altra parte della cornetta, infatti, avrebbe raccontato alla vittima che la propria figlia, a seguito di un grave incidente stradale da lei causato, aveva cagionato gravi lesioni nei confronti di una donna che ora versava in gravissime condizioni sanitarie.
Soldi per far uscire dai guai la figlia
Il falso avvocato, avrebbe suggerito perciò all’anziana di rimediare all’accaduto, per non ricadere in ripercussioni legali, pagando una multa di 3.380 euro, specificando che il versamento sarebbe potuto avvenire in contanti o anche tramite la consegna di monili d’oro. L’anziana, inizialmente confusa da questa prima telefonata, ne avrebbe ricevuta un’altra poco dopo. Un uomo si sarebbe qualificato come “il Maresciallo di Gioia Tauro” e dopo averla rassicurata che la figlia stesse bene, ha confermato alla donna la necessità di consegnare la somma di denaro.
Il maresciallo e l’addetta al recupero del debito
Qui l’anziana, dopo la chiamata del “maresciallo” si sarebbe convinta consegnando diversi monili preziosi. Mantenuta in collegamento tramite telefono, la signora era stata poi raggiunta davanti la propria abitazione da una donna, spacciatasi come “addetta al recupero del debito”, alla quale ha consegnato i suoi beni per un totale di oltre mezzo chilo di oro. Presa la refurtiva la donna è andata via in auto.
Solo dopo aver chiamato la propria figlia, l’anziana signora si è resa conto di essere stata oggetto di una truffa e venivano contattate le forze dell’ordine. Successivamente, dopo una certosina attività d’indagine, i carabinieri di Rizziconi sono riusciti a districare la complessa sequenza di eventi che ha portato alla realizzazione del quadro criminale, denunciando una donna campana riconosciuta come autrice materiale del reato.



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