Calabria
“Alibante”: infiltrazioni su turismo e appalti del Tirreno. Chiesto il processo per 31 persone
L’inchiesta sulle presunte infiltrazioni in interi settori dell’economia, in particolare di quello turistico della costa Tirrenica lametina
CATANZARO – La DDA di Catanzaro ha chiesto il processo per 31 persone indagate nell’inchiesta denominata “Alibante” dal nome dell’operazione effettuata a maggio del 2021 dai Carabinieri e coordinata dalla DDA, sulle presunte infiltrazioni mafiose e il controllo di interi settori dell’economia, in particolare nell’ambito turistico-alberghiero della costa Tirrenica del Lametino e riconducibili alla presunta cosca di ‘ndrangheta dei Bagalà. Secondo l’accusa il clan aveva messo le mani su attività commerciali e turistiche del Tirreno lametino, tra i comuni di Gizzeria e Nocera Terinese, con interessi anche in appalti, servizi pubblici e politica. A far scattare le indagini furono due imprenditori che si rivolsero alla Procura perché vessati e soffocati.
L’organizzazione avrebbe ottenuto il controllo di interi settori dell’economia, in particolare nell’ambito turistico-alberghiero della costa tirrenica. Per fare questo, era riuscita ad intessere una serie di relazioni con esponenti istituzionali e imprenditori di riferimento organici alla cosca. Tra gli imputati, infatti, c’è anche l’ex sindaco di Falerna. Per tutti le accuse erano a vario titolo di associazione di tipo mafioso, concorso esterno in associazione mafiosa, scambio elettorale politico-mafioso, corruzione, estorsione, intestazione fittizia di beni, rivelazione di segreti d’ufficio e turbativa d’asta. Il gip Alfredo ha fissato l’inizio dell’udienza preliminare per il prossimo 11 aprile.



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