Calabria
Concluso in Calabria il monitoraggio del ‘fratino’, crescono le coppie ma il turismo minaccia i nidi
RENDE – Si conclude un altro anno di monitoraggio lungo le coste calabresi per censire e mettere in sicurezza la popolazione nidificante di fratino (Charadrius alexandrinus). Nelle 27 aree controllate, divise tra il Tirreno e lo Ionio, sono stati rinvenuti 7 nidi, 3 in più rispetto al 2022, oltre a qualche individuo singolo e un gruppo di 25 fratini che ha stazionato sulla spiaggia di Catanzaro lido tra gennaio e i primi di marzo. I dati sono stati resi noti dalla Lipu Calabria, i cui volontari (41) hanno percorso 73 chilometri, 15 in più rispetto al 2022, per un totale di 648 ore impegnate e 185 uscite effettuate
Il periodo scelto per lāazione dei volontari e volontarie della Lipu, provenienti da tutta la regione, ĆØ stato quello che va da marzo ad agosto di questāanno, ed ĆØ stato realizzato in coordinamento con il settore Area Conservazione Natura della sede nazionale Lipu e con il Comitato Nazionale per la conservazione del Fratino (CNCF). Lāobiettivo ĆØ stato quello di salvaguardare questa specie dalle costanti pressioni alle quali ĆØ sottoposta, arricchire i dati a livello regionale e sensibilizzare lāopinione pubblica, i comuni e gli Enti preposti alla gestione di queste aree.
La specie a rischio
Alla base della minaccia per il fratino, pressioni da diverse direzioni: una forte urbanizzazione delle coste, un diffuso e intensivo turismo balneare e attivitĆ connesse, la pulizia meccanica delle spiagge (che distrugge spesso i nidi), la presenza di moto e fuoristrada e cani non gestiti dai proprietari e liberi di predare i pulcini. La specie purtroppo risulta in cattivo stato di conservazione, La Lista Rossa IUCN degli uccelli nidificanti in Italia 2021 ha collocato il fratino tra le specie Endangered (EN) in pericolo e nella guida realizzata dalla LIPU Conoscerli, proteggerli. Guida allo stato di conservazione degli uccelli in Italia, ĆØ stato assegnato āsemaforo rossoā. Senza alcun intervento atto a mitigare o eliminare le minacce la loro estinzione ĆØ prospettiva concreta.
Dei 4 siti riproduttivi del 2022, solo 2 sono stati confermati nel 2023, le altre nidificazioni sono avvenute in nuovi siti. Delle 5 province monitorate solo quelle di Catanzaro e Crotone hanno ospitato nidificazioni, 5 sul lato ionico e 2 su quello tirrenico.
āLa scarsitĆ di nidi trovati – affermano i volontari della Lipu – ci fa capire la raritĆ di questa specie e nel contempo, lo status di conservazione non ottimale delle nostre spiagge. Il fratino ĆØ infatti anche un indicatore ecologico dello stato di salute dellāambiente costiero e la sua assenza ĆØ indice di una spiaggia priva di elementi di naturalitĆ , dove le attivitĆ umane intervengono alterando lāequilibrio di un ecosistema complessoā.
Comportamenti da evitare
Da segnalare anche alcuni episodi che se pur commessi in buona fede sarebbero potuti essere dannosi: alcuni pulcini sono stati erroneamente prelevati dalle spiagge da bagnanti e pescatori perchĆ© considerati in difficoltĆ . Tale azione ĆØ da evitare in quanto i piccoli sono autonomi giĆ dalla nascita e vengono accuditi dai genitori che sono sempre nei pressi. āComportamenti che denotano quanta poca conoscenza purtroppo vi ĆØ ancora su questa specie – aggiungono i volontari – Per fortuna il tempestivo intervento dei naturalisti della Lipu ha scongiurato il peggio e hanno fatto sƬ che i piccoli si ricongiungessero ai genitori”.
LāattivitĆ di monitoraggio inoltre ĆØ stata portata avanti in collaborazione con altre associazioni operanti sul territorio proprio nellāottica di creare una rete estesa di associazioni e volontari in tutta la regione, in particolare con Circolo Ibis per lāambiente ODV – Crotone, La Rete – Squillace (CZ), Auser Senza Barriere – Ardore (RC), Baia di Borea APS di Calopezzati (CS) e Fare Ambiente – Laboratorio Verde di Cosenza. āFacciamo appello alle istituzioni preposte e a tutti i cittadini che vogliano partecipare a questa attivitĆ di ricerca e di salvaguardia del nostro territorio costiero di unirsi a noi – spiegano ancora i volontari Lipu – abbiamo bisogno di fare rete, in unāottica di citizen science, che possa monitorare, proteggere questa straordinaria specie. La conoscenza e la consapevolezza allāinterno di una rete ampia di persone – concludono – può essere unāarma efficace contro le deturpazioni, le opere inutili, gli eventi dannosi, gli illeciti ambientali e gli interessi economici di pochiā.



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