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Dissesto idrogeologico in Calabria, Occhiuto: «sul clima serve anche la sensibilità dei sindaci»

Calabria

Dissesto idrogeologico in Calabria, Occhiuto: «sul clima serve anche la sensibilità dei sindaci»

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CATANZARO – Il Consiglio regionale ha avviato il dibattito sul tema dei cambiamenti climatici e il dissesto idrogeologico presente in Calabria. Ha aperto gli interventi il capogruppo regionale Pd Domenico Bevacqua che ha definito l’argomento un punto fondamentale per le sorti della Calabria.

“Sarebbe stato sbagliato – ha detto Bevacqua – dopo gli eventi alluvionali dell’Emilia e della Toscana non trattare questo tema”. Il capogruppo Pd ha informato l’Aula della presentazione di una proposta di legge volta all’istituzione di un osservatorio sui cambiamenti climatici, “per riunire risorse, competenze e professionalità – ha spiegato – con programmazioni concrete e quanto mai necessarie per salvaguardare il nostro territorio. Ma c’è bisogno del contributo di tutti”.

Dai banchi della maggioranza, il capogruppo Lega-Salvini Giuseppe Gelardi ha dato atto della realtà di una situazione “che è sotto gli occhi di tutto. E la Calabria – ha detto – è la più esposta al problema, sia sulle aree costiere che nel dissesto del territorio nel suo complesso”. Altra cosa sono i cambiamenti climatici che Gelardi ha definito una problematica da affrontare su scala globale, “perché a poco può servire limitare le emissioni in una sola parte del pianeta”.

Amalia Bruni (Pd) si è soffermata sui motivi della richiesta di intervenire sul tema, “non perché sia di moda, ma perché impatta nella vita delle persone. La sfida – ha aggiunto – è quella di un cambiamento indifferibile che richiede scelte necessarie. Dobbiamo entrare nell’ottica della prevenzione e della programmazione. È l’unica sfida che possiamo intraprendere”.

Ha concluso gli interventi il capogruppo della Lista De Magistris Ferdinando Laghi che ha lanciato alcune idee rispetto alla domanda emersa in conferenza dei capigruppo, cioè come la Regione può intervenire nei cambiamenti climatici e sul dissesto idrogeologico.

Ha chiuso il dibattito il presidente della Giunta regionale Roberto Occhiuto che ha innanzitutto ringraziato il Consiglio regionale per aver accolto la richiesta della minoranza. “Non mi sono mai iscritto nell’elenco di quelli che negano l’effetto dei cambiamenti climatici – ha detto Occhiuto – ma vorrei che la stessa sensibilità ci fosse nel sistema delle Autonomie locali. Ci sono Sindaci che manifestano grande sensibilità, altri che si non dimostrati meno attenti al problema“. Tra le Riforme ricordate dal presidente della Regione quella che ha interessato la Protezione civile regionale.

“Grazie a quella riforma – ha detto – oggi abbiamo una Protezione civile per efficiente e più performante. Una organizzazione che ci è invidiata dalle altre Regioni italiane, che si segnala per operosità e capacità. Condivido molte delle proposte che la minoranza ha fatto. Buona l’idea dell’Osservatorio. Facciamolo, ma sarebbe opportuno riprendere anche una vecchia idea avanzata tempo fa dal consigliere Bevacqua, anche per ripopolare le aree interne della Regione. Anche queste sono iniziative – ha sottolineato Occhiuto – che per quanto riguarda il Governo regionale sono ben accette”.

“Se anche le istituzioni facessero tutto quello che devono fare – ha aggiunto il presidente della Giunta regionale – non sarebbe abbastanza. Perché il problema è stata l’antropizzazione del territorio che c’è stata negli ultimi decenni. Laddove non c’è più l’uomo, soprattutto nei centri più interni del nostro territorio, non c’è più nessuno che fa la manutenzione del territorio. Spendiamo risorse per fronteggiare fenomeni avversi che se li avessimo spesi nella prevenzione avremmo risparmiato molto di più”.

Occhiuto ha quindi fatto una panoramica delle scelte fatte che hanno portato all’implementazione della spesa. “C’è moltissimo da fare. Ci sono tante attività che vanno svolte per consolidare una cultura ambientale che non sempre c’è stata – ha concluso Occhiuto citando il caso del Piano del Parco della Sila che ha ricevuto le proteste dei Sindaci e delle comunità -. Ci ho parlato e ora anche loro sono persuasi che quella parte della Regione vada sviluppata secondo altri valori”.

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