Calabria
L’ultimo saluto a Michele Traversa. Folla commossa ai funerali: «la sua eredità non andrà perduta»
CATANZARO – Una folla commossa, la famiglia e gli amici ma anche e tante autorità politiche e istituzionali bipartisan per l’ultimo saluto a Michele Traversa scommparso due giorni fa all’età di 76 anni. Michele Traversa è stato un apprezzato politico del centrodestra, già deputato, consigliere e assessore regionale della Calabria. Nel 2011 venne eletto sindaco di Catanzaro, con una percentuale di poco superiore al 62%, per dimettersi dopo solo sette mesi, scegliendo l’incarico di deputato. Negli ultimi anni aveva ricoperto l’incarico di presidente onorario del Parco della Biodiversità di Catanzaro, che lui stesso ha ideato e contribuito a realizzare nel corso del suo mandato da presidente alla Provinci
Ad accogliere il feretro nella basilica dell’Immacolata di Catanzaro il sindaco Nicola Fiorita e il presidente della Provincia Mario Amedeo Mormile, il vicepresidente della Regione Filippo Pietropaolo, gli ex presidenti della Regione Agazio Loiero e Mario Oliverio e la sottosegretario di Stato al Ministero dell’interno Wanda Ferro legatissima a Traversa. «Oggi Catanzaro piange uno dei suoi figli più illustri. Io perdo un maestro, un amico, un padre politico. Michele per me è stato tutto. Grazie alla sua fiducia ho mosso i primi passi nelle istituzioni. Mi ha insegnato che la politica non è un mestiere ma una missione da vivere con passione, dedizione e rigore. Michele aveva un dono raro: sapeva unire. Non era divisivo, cercava soluzioni, non conflitti. Dialogava con tutti, ascoltava tutti, coinvolgeva tutti. La sua opera più amata, il Parco della Biodiversità, è il simbolo concreto del suo modo di intendere la cosa pubblica, un luogo di bellezza, aperto, curato, pensato per la comunità. Michele aveva un dono: sapeva unire. Lo ha fatto per tutta la vita, da assessore regionale al turismo, da presidente della Provincia e da parlamentare della Repubblica»
Toccante anche l’omelia dell’arcivescovo Claudio Maniago «oggi viviamo un dolore per una persona cara, per i suoi affetti ma anche con la speranza che tutto ciò che Michele ha seminato non andrà perduto. Ed è una speranza che nasce proprio dalla Pasqua, l’idea che le persone non si perdono ma rimangono e le ritroveremo. Chi dedica la propria vita a un ideale sa che il suo impegno serve anche oltre la sua stessa esistenza. La Passione di Gesù ci insegna che dal dolore può nascere amore e dedizione».



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