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“Mare Monstrum”: 70 mila violazioni in un anno, in Calabria 2.433. La prima minaccia è il ciclo illegale del cemento

Calabria

“Mare Monstrum”: 70 mila violazioni in un anno, in Calabria 2.433. La prima minaccia è il ciclo illegale del cemento

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ROMA – È un vero e proprio bollettino di guerra quello tracciato da Legambiente nel nuovo reportMare Monstrum 2025”, che fotografa l’assalto criminale alle coste italiane nel 2024. Oltre 69.000 violazioni accertate, tra reati e illeciti amministrativi: una media di 9,5 ogni chilometro di costa, praticamente uno ogni 105 metri. Sono ben 25.063 i reati ambientali (+9,2% rispetto al 2023) e 44.690 le violazioni amministrative (+21,4%). Il dossier, elaborato sui dati forniti da forze dell’ordine e Capitanerie di porto, si basa su oltre 935.000 controlli effettuati lo scorso anno.

A guidare la triste classifica delle regioni con il maggior numero di reati ci sono le aree a tradizionale presenza mafiosa:

– Campania: 4.208 reati;
– Sicilia: 3.155;
– Puglia: 2.867;
Calabria: 2.433;
– Lazio (1.696);
– Toscana (1.687).

La prima minaccia rimane il ciclo illegale del cemento, che da solo rappresenta il 41,2% degli illeciti penali. In crescita anche i reati legati all’inquinamento marino (+24,4%), alle violazioni del Codice della navigazione e nautica da diporto (+9,4%) e alla pesca illegale (+6,7%).

Calabria: una costa fragile sotto attacco

In Calabria, nel 2024, sono stati registrati 2.433 reati ambientali legati all’assalto al mare, che la collocano al quarto posto nazionale per numero di violazioni. A pesare sono in particolare gli abusi edilizi, la gestione illecita dei rifiuti e le carenze strutturali nei sistemi di depurazione. Un mix pericoloso che mette a rischio uno dei tratti costieri più suggestivi ma anche più fragili del Mezzogiorno. Legambiente sottolinea come in alcune aree della regione la pressione criminale si intrecci con l’inerzia istituzionale, rallentando le demolizioni e la tutela reale del territorio.

Le richieste di Legambiente

Per contrastare quello che Legambiente definisce un “assalto sistematico” al mare e alle coste italiane, l’associazione ambientalista individua 10 priorità per tutelare l’ecosistema marino. Tra queste:

– Il ripristino dell’efficacia dell’art. 10-bis della legge 120/2020, che consente ai Prefetti di intervenire in caso di abusi edilizi non demoliti dai Comuni;
– L’istituzione di fondi strutturati per garantire le demolizioni di immobili illegali;
– Il completamento e potenziamento della rete fognaria e dei sistemi di depurazione, con una gestione integrata del ciclo idrico e dei rifiuti;
– L’aggiornamento delle normative sul riuso di reflui e fanghi depurati, specie in agricoltura;
– Misure più efficaci contro la pesca illegale e gli scarichi in mare non autorizzati.

Il ricordo di Angelo Vassallo

Il report viene pubblicato alla vigilia del quindicesimo anniversario dell’omicidio di Angelo Vassallo, il sindaco pescatore di Pollica (SA) ucciso nel 2010. Domani, Legambiente parteciperà alle celebrazioni in suo ricordo, organizzate dal Comune di Pollica, presso il porto della frazione di Acciaroli, dove verrà assegnato anche il Premio Angelo Vassallo.

“Nel quindicesimo anniversario dell’uccisione di Angelo Vassallo – dichiara Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente – torniamo ad onorarne il coraggio nel contrasto a speculazioni e illegalità, portando all’attenzione dati e storie che raccontano l’assedio crescente alle nostre coste”.

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