Ionio
‘Ndrangheta nella Sibaritide, Gratteri: “vessata l’area più ricca della Calabria. Fidatevi e denunciate”
CATANZARO – “Quella conclusa oggi è un’indagine importante che ha riguardato un territorio molto vasto nello Ionio cosentino, ma soprattutto un’indagine fatta con prove pregnanti. Abbiamo eseguito intercettazioni telefoniche, ambientali e telematiche. Grande sinergia tra polizia e carabinieri per un’operazione ben fatta”. Così il procuratore Capo Nicola Gratteri al termine della conferenza stampa svolta a Catanzaro per fare il resoconto dell’operazione congiunta che questa mattina ha decapitato il clan Abbruzzese.
Forastefano e Abbruzzese: da rivali a cosche federate
Il Sostituto aggiunto Capomolla ha spiegato che a seguito degli omicidi susseguiti nel tempo in contrapposizione tra le cosche Abbruzzese e Forestefano. Le due cosche si sarebbero federate in una pax mafiosa per spartirsi affari criminali e proventi “
con una forza di intimidazione diffusa su tutto quanto il territorio – spiga Capomolla – che ha consentito si soggiogare ampi settore dell’imprenditoria che caratterizza l’area”.
Indagine partita a seguito dell’Operazione Gentleman 2 e da quando Luigi Abbruzzese figlio del boss, si era reso latitante nel 2015 sfuggendo all’arresto ordinato dalla Procura. Ricostruendo la latitanza durata 3 anni gli imprenditori avrebbero scoperto che per le cosche bastava fare il suo nome per avere tutto ciò che volevano, anche il controllo di una delle imprese leader nel settore dell’ortofrutta in quell’area.
Tra i destinatari della misura cautelare in carcere ci sono il boss di Rende Michele Di Puppo; i cosentini Gennaro Presta e Gianluca Maestri; Pasquale Forastefano, ritenuto il capo dell’omonima cosca, Celestino Abbruzzese, considerato dagli inquirenti il capo del clan degli Abbruzzese. Arrestate anche due donne legate da rapporti di parentela alle storiche cosche, ovvero Erminia Cerchiara e Rosaria Abbruzzese.
Gratteri “operazione nella zona più ricca della Calabria”
“Un’indagine per me importante – ha aggiunto Gratteri – che riguarda un’area molto ricca. È la parte della Calabria più ricca per quanto riguarda il reddito pro-capite perché insistono imprese agricole serie e competitive sul piano europeo. Riescono a lavorare i prodotti agricoli in modo evoluto e sono un fiore all’occhiello per la Calabria che competono con aziende agguerrite come quelle spagnole. Non dimentichiamo che la vocazione principale della Calabria è l’agricoltura e il turismo. Quell’area della Sibaritide ha fatto una grande accelerazione rispetto ad altre aree della Calabria e allora meritava grande attenzione. Per questo gli imprenditori devono stare tranquilli, lavorare in serenità”.
“Bisogna iniziare a parlare di Mafia nella Sibaritide”
“Ho lottato anni per avere un potenziamento sulla Sibaritide, la provincia di Cosenza è un territorio sterminato ed è la seconda provincia d’Italia. Sbagliando si è sempre sottovalutata la provincia di Cosenza, si è sempre pensato che non ci fosse mafia, che non ci fosse criminalità organizzata” ha aggiunto ancora Gratteri che spiega “Bisogna cominciare a parlare di mafia della Sibaritide. Si è banalizzato parlando di zingari come se fosse criminalità comune. La Calabria ha due importanti vocazioni, l’imprenditoria agricola e il turismo, entrambi venivano vessati nella Sibaritide. Io chiedevo uomini e mezzi per dare risposte. Perché gli imprenditori devono lavorare tranquilli. Questa area della provincia di Cosenza è storicamente caratterizzata dalla poca presenza di forze dell’ordine”.
“Fidatevi di noi e denunciate subito”
Agli imprenditori dico che devono fidarsi delle forze dell’ordine perché noi staremo vicini a loro così da poter implementare le loro attività. Il mio invito è denunciare ogni volta che qualcuno si avvicina, anche con fare equivoco per stroncarli da subito. Queste persone si devono rassegnare. La Calabria deve crescere sul piano economico ed imprenditoriale perché da qui passa la libertà, la democrazia e la riduzione dell’emigrazione che negli ultimi anni ha avuto un’impennata. Abbiamo perso 400mila abitanti e se noi riusciamo a stare vicini a questo tipo di imprese ci potrà essere una involuzione dell’emigrazione”.



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