Calabria
Soccorso Alpino, gli angeli della montagna: in Calabria 48 operazioni e soccorso a 72 persone nel 2023
COSENZA – Disponibili i dati delle attività del Soccorso Alpino e Speleologico relativo all’anno 2023. In tutta Italia sono state effettuate 12.349 missioni di soccorso per complessive 12.365 persone soccorse, di cui 7.622 feriti e 491 persone decedute. Negli ultimi 70 anni oltre 18.000 vittime e 141.000 persone ferite recuperate dal CNSAS. Il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico, ente che da 70 anni effettua soccorsi tecnici – sanitari e non – in ambiente montano, in grotta e negli ambienti impervi del territorio nazionale con 7.000 operatori altamente specializzati, presenta il report dei soccorsi effettuati nel corso del 2023.
Soccorso Alpino: In Calabria 48 operazioni e aiuto a 72 persone
Per quanto riguarda la nostra regione grazie agli interventi del Soccorso Alpino e Speleologico sono state effettuate nel 2023 48 operazioni, pari allo 0.4% del totale in tutta Italia, con soccorso prestate a 72 persone. Il maggior numero degli interventi nelle regioni del Nord e nei territori alpini (Alto Adige, Lombardia, Piemonte, Trentino, Valle D’Aosta e Veneto).
Le cause di incidente in Calabria
Tra le principali cause d’incidente nella nostra regione al primo posto la perdita d’orientamento (50% e 36 persone soccorse), l’incapacità durante l’attività svolta (12,5% e 9 persone soccorse) le cadute (6,9% e 5 persone soccorse) e le scivolate (6,9% e 5 persone soccorse). Interventi minori anche per malori, maltempo, sfinimento e caduta sassi.
Le attività che hanno provocato incidenti
Nella graduatoria delle attività svolte dalle persone per le quali si è reso necessario l’intervento del Soccorso Alpino e Speleologico Calabria la più rilevante è l’escursionismo con il 58,3% (42 persone soccorse), seguita da altre attività per il 27,8% (20 persone soccorse), funghi per il 9,7% (7 persone soccorse), mountain bike per l’4,2% (3 persona soccorse). Nel 2023 si sono registrati 29 eventi di ricerca, con 50 persone soccorse, dato in leggero aumento rispetto all’anno precedente (24 eventi di ricerca con 34 persone soccorse).
Sesso nazionalità e assicurazione
Anche nel 2023 la percentuale riscontrata di persone soccorse coperte da una assicurazione o iscritte al CAI (Club Alpino Italiano) si è rivelata estremamente bassa, il 97,2 %; il restante 2,8 % rimane un dato da verificare. Per quanto riguarda il sesso l’61,1% (44 persone soccorse) sono maschi. Sale fino al 38,9% (con 28 persone soccorse) il numero delle donne. Per quanto riguarda la nazionalità , gli italiani rappresentano il 100 % degli interventi.
Il soccorso Alpino in Calabria
Nel Soccorso Alpino e Speleologico Calabrese hanno agito 124 soccorritori organizzati in 5 stazioni di soccorso alpino e 1 stazione speleologica, distribuite su tutto il territorio calabrese e guidate dai rispettivi capistazione. È operativo 365 giorni all’anno 24 ore su 24. Tra gli operatori/tecnici ci sono: 3 Coordinatori di Ricerca, 14 Tecnici di Soccorso in Pista, 2 Tecnici di Elisoccorso, 15 Tecnici di Ricerca, 13 Tecnici di Soccorso Alpino, 2 Istruttori Regionali di Soccorso Alpino, 1 Istruttore Regionale Forre, 2 Tecnici Soccorso Speleologico, 1 Unità Cinofile Ricerca in Superficie, 33 Operatori di Soccorso Alpino, 11 Operatori Soccorso Base, 5 Operatori Soccorso in Forra, 2 Operatori Forre, 6 Operatore Tecnico Sanitario, 2 Operatore Tecnico Sanitario – Forre, 1 Operatore Soccorso Speleologico, 1 Tecnico Centrale Operativa, 17 Sanitari, 2 Psicologhe, 1 Operatore Socio Sanitario, 1 Fisioterapista, 1 Addetto comunicazione regionale.
I dati degli interventi in tutta Italia
Più in generale, nel report italiano, le cause degli interventi sono dovute principalmente a tre fattori: la caduta/scivolata (45,9% degli interventi), l’incapacità durante l’attività svolta (25,5%) e il malore (12,1%). Seguono con valori decisamente più contenuti il maltempo (4,3%) e lo shock anafilattico (0,50%). Le attività maggiormente coinvolte e cause degli incidenti e relativi infortuni sono l’escursionismo (42,5% dei casi), la mountain bike (8%), lo sci alpino (2,2%), l’alpinismo classico (6,0%) e la ricerca di funghi (3,1%). Diversi gli interventi durante l’attività venatoria (0,8%). L’identikit medio della persona soccorsa è rappresentato da un uomo (per circa il 68% dei casi di soccorso) italiano tra i 50 e i 60 anni, leggermente ferito dopo essere scivolato in un’escursione. Queste le principali caratteristiche delle persone soccorse. Il 46% del totale presenta ferite leggere, il 33,8% sono illesi mentre il 12,8% presenta ferite gravi.











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