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‘Ndrangheta. Sequestrati hotel di lusso e beni per 150 milioni di euro
REGGIO CALABRIA – Maxi sequestro di beni per 150 milioni di euro nei confronti di esponenti della ‘ndrangheta.
Il sequestro è stato effettuato questa mattina, nel corso di una operazione della Dia di Roma e Reggio Calabria e della polizia di Stato nei confronti di Giuseppe Mattiani, e del figlio Pasquale, ritenuto vicini alla cosca della ‘ndrangheta dei Gallico. Tra i beni sequestrati, due Hotel a 4 stelle: l’Arcobaleno a Palmi e l’Hotel Gianicolo a Roma, in uno dei quartieri più esclusivi e a maggiore densità turistica. Giuseppe Mattiani era stato arrestato nel 1997 con il figlio Pasquale per truffa aggravata ai danni della Regione Calabria. Gia’ nel 1978 era stato segnalato al Questore per l’applicazione di una misura di prevenzione per aver favorito la latitanza a pregiudicati delle cosche locali, ma la proposta fu rigettata. Nel 1991, secondo gli inquirenti, grazie all’appoggio in campagna elettorale di personaggi vicini alla cosca dei Gallico (per il quale fu indagato dal Tribunale di Palmi con un procedimento poi archiviato) era stato eletto vice sindaco di Palmi.
Nel corso dell’operazione gli investigatori hanno proceduto al sequestro della società “Hotel Residence Arcobaleno SAS”, proprietaria di due alberghi ubicati uno a Roma (“Grand hotel gianicolo” di categoria 4 Stelle Lusso provvisto di 48 camere piu’ piscina e parcheggio interno) e l’altro a Palmi (sempre di categoria 4 stelle sotto insegna “Hotel Arcobaleno). Sequestrati poi 53 beni immobili ubicati tra Roma, Castiglione dei Pepoli (BO) e Palmi costituiti da: un fabbricato in corso di costruzione; 12 fabbricati; 14 terreni edificabili; 26 terreni agricoli; 9 autovetture; rapporti bancari intrattenuti in 13 istituti di credito. L’ascesa finanziaria dei Mattiani, sempre secondo l’accusa, ebbe inizio nei primi anni Novanta, quando un semplice motel della periferia di Palmi, L’Hotel Arcobaleno, si trasformò in una società dal capitale miliardario abilmente suddiviso tra i figli appena ventenni di Giuseppe Mattiani, in quote di circa 250 milioni di lire ciascuna. La nuova societa’, a fine anni Novanta e poco prima del Giubileo, operò un grande salto a livello finanziario con l’acquisto di un immobile a Roma. Un monastero situato in uno dei posti piu’ belli della capitale, il colle Gianicolo, di proprietà di una congregazione religiosa. In quel periodo, in ragione dell’approssimarsi dell’evento, gli immobili di tipo alberghiero erano ricercatissimi e naturalmente molto onerosi per via dell’atteso afflusso di milioni di pellegrini.



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