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Celico, Occhiuto attacca il sindaco: “Solo i camion di Cosenza non scaricano”
CELICO (CS) – L’emergenza rifiuti inasprisce sempre di più i rapporti tra istituzioni.
Il sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto, si e’ recato ad un incontro riservato con il prefetto di Cosenza, Gianfranco Tomao. Il tema dell’incontro e’ la grave situazione dei rifiuti in citta’, stante il blocco della discarica di Celico (CS), operato anche oggi da un gruppo di cittadini. I camion provenienti da Cosenza non hanno potuto conferire i rifiuti nel sito a causa del blocco attuato dai dimostranti. Il sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto, atcca pubblicamente il sindaco di Celico, sostenendo che solo i camion prevenienti da Cosenza vengono bloccati, e non quelli di altri comuni. “Questa situazione ha un nome e un cognome – dice Occhiuto – e si chiama Luigi Corrado, che sta facendo bloccare i nostri camion con i rifiuti. Si sta facendo una gestione politica di questa emergenza”.
āPur non amando fare politica attraverso denunce, mi sono ritrovato costretto a depositare un esposto per lāinterruzione di pubblico servizio, con la speranza che il procedimento conseguente possa contrastare quella pericolositĆ per la salute che viene avvertita in tutta la cittĆ di Cosenza a causa dellāemergenza rifiuti. Emergenza che ĆØ stata indiscutibilmente provocata dagli atti illegittimi di chi si trova ad amministrare il territorio non facendo il bene della comunitĆ ma, anzi, andandole contro. Di questo, ovviamente, ho giĆ informato il prefetto Tomao in modo da attuare le successive azioni del casoā. Il sindaco Mario Occhiuto tuona nuovamente contro il sistema gestionale che non vuole saperne di āliberareā Cosenza dalla morsa gravosa che da troppe settimane lāha travolta, con le strade invase dai rifiuti. āSe la cittĆ di Cosenza ĆØ sporca ā aggiunge – i cittadini sappiano che adesso lo devono anche e soprattutto a questo signore di nome Luigi Corrado, sindaco di Celico, che con ordinanza pretestuosa ha inibito lāaccesso dei veicoli sulla strada che porta alla discarica di Celico, individuata dalla Regione Calabria. Non ĆØ più tollerabile che si faccia business attraverso il depauperamento del territorio che invece dovrebbe essere ben amministrato, nĆ© si può tollerare che il Comune di Celico, stimolato in tal senso dai sodali della medesima corrente politica, scelga a sua discrezione le Amministrazioni comunali che possono andare a conferirvi. Non si può fare una distinzione fra rifiuti cosentini e rifiuti non cosentini. Se la discarica può provocare un possibile danno ambientale e per la salute, come pure giustamente sostengono i rappresentanti dei comitati che si oppongono, il danno può essere provocato dai rifiuti conferiti anche dagli altri Comuni e non solo da quelli di Cosenza.
La discarica o ĆØ di tutti, o va chiusa a tutti. Del resto funziona cosƬ: prima realizzano le discariche per business e poi vogliono gestirle pure per fini elettorali. Sia chiaro: una discarica, una volta costruita e autorizzata dalla Regione, rientra nella disponibilitĆ del sistema regionale che indica ai Comuni dove andare a conferire. Altrimenti avrebbero ragione i Sindaci del catanzarese a opporsi al conferimento nella discarica di Pianopoli dei nostri rifiuti. Ora, a seguito di una nuova direttiva della Regione Calabria che permette al Comune di Cosenza di andare a conferire nella discarica di Celico, il Sindaco di codesto Comune ha emesso unāordinanza illegittima e pretestuosa per evitare lo smaltimento dei nostri rifiuti in quel sito, unāordinanza motivata sulla base, ridicola, delle cattive condizioni atmosferiche, visto che stamattina cāera un āsole che spaccava le pietreā. Non ĆØ più ammissibile continuare con politiche di questo tipo che rovinano il territorio e alimentano un sistema malato di gestione della cosa pubblica. Dico pertanto ai cittadini che io posso anche andare via, tornando volentieri a svolgere la mia professione di architetto ma, ormai si sa, di certo non ho mai fatto del mio mandato una questione di mera appartenenza partitica. Rischio e mi metto in discussione perchĆ© non ne faccio un problema di poltrone ma esclusivamente di interessi dei cittadini, portando avanti una politica di veritĆ .
Pur essendo nella stessa corrente politica dellāattuale governance regionale, comāĆØ noto ne ho spesso criticato lāoperato in maniera diretta. Credo però sia giunto il momento che i cittadini aprano gli occhi anche su tutti gli altri i quali hanno avuto negli anni responsabilitĆ di governo regionale e provinciale, distaccandosi dalla visione di questa vecchia politica che ha sfruttato il territorio da un punto di vista ambientale e delle risorse, e che ha condotto operazioni clientelari utilizzando gli Enti e le Asp persino per formare le liste elettoraliā. Il sindaco Mario Occhiuto conclude: āLiberiamo la Sila e la presila da questi eterni personaggi, sempre gli stessi, che, insieme ai loro compari, opprimono la crescita dei calabresi. Dobbiamo liberare la nostra regione da questi signori per non continuare con la politica indiscriminata dellāimpoverimento del territorio e delle sue risorse, ambientali e umane. Per non continuare con la politica delle discariche, delle assunzioni clientelari e delle sagre delle patateā.
LA POSIZIONE DEL COMITATO AMBIENTALE PRESILA: “Siamo interdetti dalla campagna mediatica che si sta conducendo in merito alla discarica di Celico. Sembra che tutto si riduca ad uno scontro tra il sindaco Occhiuto e quanti si oppongono ad uno sversamento in discarica che prescinde dalla provenienza territoriale dei rifiuti. Non ci interessa conoscere le ācabine di regiaā che lavorano dietro le quinte, vogliamo che siano chiare le motivazioni che hanno determinato lāazione di protesta del comitato ambientale Presilano, iniziata decine di giorni fa, e gli obiettivi che si intendono perseguire. Riteniamo che non sia accettabile lo sversamento di rifiuti ātalqualeā non tenendo conto delle normative nazionali ed europee rispetto alle quali pendono sanzioni che giĆ paghiamo tutti; lo sversamento di tali rifiuti avviene, inoltre, in una discarica posta a 800 metri sul livello del mare e non attrezzata per accogliere la quantitĆ e la qualitĆ del materiale che arriva, con rischio di inquinamento irreversibile del suolo e delle falde acquifere; gli ultimi provvedimenti regionali vanno contro una serie di vincoli e obblighi normativi e tendono a perpetuare una politica dei rifiuti che ripropone emergenze e non lascia intravedere una svolta che vada a creare, in maniera decisa, le condizioni per una reale e concreta raccolta differenziata nellāambito di una strategia ārifiuti zeroā”.



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