Calabria
Quel video ‘elementare’ con i “Bronzi” di un Museo che non ha neanche un sito Web
Un video ‘costato poche lire’ perchè vale tanto, e neanche. I Bronzi di Riace che si appellano ai cittadini contro la chiusura dell’aeroporto di Reggio Calabria, perchè non chiedono di essere promossi attraverso un sito internet che non esiste?
REGGIO CALABRIA – Sulla protesta contro la chiusura dell’aeroporto dello Stretto siamo tutti d’accordo, perchè rappresenterebbe un altro durissimo colpo ad un territorio già sfregiato sotto molteplici aspetti. Ma in una regione che potrebbe vivere di turismo, è altrettanto vero che una delle icone e delle attrattive della Calabria, i Bronzi di Riace, ospitati nel Museo Archeologico Nazionale di Reggio, non è rappresentato neanche da un ‘decente’ sito internet, figuriamoci un’app per smartphone o tablet. Eppure siamo nel 2017.
Chi di noi, prima di recarsi a visitare una località, un posto, un museo, non ha prima fatto un giro sulla rete per farsi un’idea? Per conoscere prezzi, orari, per avere informazioni?
E allora cari “Bronzi di Riace”, che nel video ‘elementare‘ realizzato dall’Agenzia di comunicazione di Klaus Davi, sottolineate “se ci volete ammirare vi consigliamo di scendere subito a Reggio Calabria, città mozzafiato dove ci troviamo. Ma il cui aeroporto verrà chiuso”, iniziate a lamentarvi perchè la vostra Regione di appartenenza non vi promuove come dovrebbe.
E di certo lo fa ancora meno con quel ‘video’: un bambino di 5 anni con Windows Movie Maker riuscirebbe a creare un prodotto certamente migliore. Video, che è stato addirittura commissionato all’agenzia di comunicazione di Klaus Davi e al grafic designer Saverio Toscano. Un’azione di marketing su una ‘ennesima umiliazione del meridione’. Credo che sia più umiliante da calabresi doversi imbattere in quel video.
“Il nostro spot è costato poche lire – ha dichiarato Davi”. Forse perchè non vale neanche uno spicciolo?
Fare parlare i Bronzi di Riace, per difendere l’aeroporto della città che li ospita e della Regione che non li valorizza; e i Bronzi chi li difende? Si perchè il Museo Archeologico Nazionale che li ospita non ha neanche un sito internet? Da quali basi vogliamo partire?
Se i turisti, italiani o stranieri, volessero avere informazioni sugli orari di apertura, prenotare i biglietti o documentarsi sulla storia dei Bronzi e della Magna Grecia cosa trovano? Il nulla. Ma se vogliono visitare la struttura e avere informazioni, possono rivolgersi al ‘tecnologicamente avanzato’… telefono, e non è detto che qualcuno risponda.
L’immagine dei Bronzi di Riace, ‘sfruttata’ per spot promozionali della Calabria, è diventata l’unico esempio per cui valga la pena visitare questa regione, quasi come se non esistesse altro. Eppure i Bronzi che si mettono in campo ogni volta per ‘promuovere’ la nostra regione non vengono neanche valorizzati. Di recente anche Carlo Tansi, responsabile della Protezione civile regionale ha pubblicato un post su un gruppo Facebook in cui chiede “in qualità di calabrese” alla Dott.ssa Giuseppina Galli, responsabile per la comunicazione della Sovrintendenza Archeologica della Calabria “di porre immediatamente rimedio a questa grave mancanza. La promozione del territorio è ben altra cosa!”.



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