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Il festival ‘antimafia’ rompe l’accordo e rifiuta il denaro di Calabria Etica

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Il festival ‘antimafia’ rompe l’accordo e rifiuta il denaro di Calabria Etica

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LAMEZIA TERME – Dopo la polemica che si รจ aperta in queste ore ”abbiamo deciso di recedere la convenzione del festival con Calabria etica”.

Lo ha annunciato Gaetano Savatteri, il direttore di di Trame, Festival dei libri sulle mafie organizzato a Lamezia Terme, di cui oggi e’ stato presentata a Roma la quarta edizione, in programma dal 18 al 22 giugno. Quest’anno ”abbiamo avuto una difficoltร  a trovare i fondi per andare avanti. Ci siamo rivolti a vari soggetti istituzionali e Calabria Etica e’ l’unico che ha ci ha offerto una convenzione. In queste ore pero’ si e aperta una polemica perchรฉ a capo dell’associazione c’รจ un soggetto politico discusso (Pasquale Ruberto, ndr), soprattutto per il suo passato di componente della giunta di Lamezia Terme poi sciolta per mafia nel 2002 – spiega Savatteri -. Siccome noi abbiamo a cuore questo festival abbiamo deciso di recedere da questa convenzione. Questo perchรฉ vogliamo salvaguardare il festival, la sua autonomia e i nostri ospiti, giornalisti, studiosi, giudici che militano nell’antimafia e non possono essere sfiorati dal minimo dubbio, dalla minima ombra. I soldi ci servono ma non li possiamo prendere da chiunque”. Armando Caputo, presidente della Fondazione Trame sottolinea che i cinque giorni di festival, con decine di appuntamenti, fra presentazioni di libri, reading, spettacoli e proiezioni ”costano in tutto 65 mila euro, tutti noi lavoriamo gratuitamente e ci sono anche tanti ragazzi che fanno da volontari”. Dagli enti pubblici ”non siamo riusciti a trovare neanche 1000 euro. Sapevamo che il Comune ha difficoltร  economiche, regione e provincia non ci hanno neanche risposto ma ci siamo abituati. Dall’inizio e’ difficile coinvolgere le istituzioni e gli sponsor privati. Non per credo per paura. Secondo me pensano che un festival in cui si parli di mafia non ‘tiri’. Se ci fossimo occupati di sfilate o enogastronomia probabilmente avremmo avuto molti meno problemi”.

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