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“Occhiuto vieta le piazze centrali, a gruppi e movimenti politici: rappresentazione del malaffare”

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“Occhiuto vieta le piazze centrali, a gruppi e movimenti politici: rappresentazione del malaffare”

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Meetup “CosenzaeOltre” ha organizzato un’agorà con la presenza di Davigo e Colombo, personaggi che combattono la corruzione e la ‘ndrangheta. Anche a loro non è concessa la piazza.

 

COSENZA – “Mentre per tutti si avverte sempre di più l’urgente necessità di ridare il giusto spazio alla collettività e di ridefinire la libertà individuale partendo dall’impegno collettivo, il sindaco Occhiuto vieta che le piazze principali, le più visibili e frequentate di Corso Mazzini siano utilizzate per quello che è sempre stato il loro ruolo per antonomasia, ossia, lo scambio dell’idee e del confronto. Questo quanto si legge in una nota del Meetup Cosenza e Oltre. “La politica – continua la nota – per il nostro sindaco, deve essere fatta nei “locali”, nei salotti, quindi, nei posti “chiusi” dove la “dialettica” si trasforma in mediocre retorica volta solo ad esprimere e ad affermare le posizioni di chi ha interesse a trasformare la democrazia in oligarchia. A gruppi e movimenti politici le piazza centrali sono vietate!

Il 21 giugno il Meetup “CosenzaeOltre” ha organizzato un’agorà con la presenza di Piercamillo Davigo, Presidente della II Sezione Penale presso la Corte suprema di Cassazione, e Gherardo Colombo, ex Consigliere presso la Corte di Cassazione. Sarà un’occasione per un’ampia e approfondita discussione attraverso le parole e le considerazioni di personaggi che hanno combattuto e ancora combattono in prima persona la corruzione, la ‘ndrangheta e il malaffare. Anche a loro non è concessa l’agorà nelle piazze principali della città. Potranno incontrare i cittadini alle 17,30 in Via Molinella angolo piazza Kennedy. Il meetup ha fatto richiesto al Sindaco di ricevere motivazione scritta del diniego delle piazze. Sono trascorsi più di 10 gg e ancora non è pervenuta nessuna risposta. E’ chiaro ormai che al nostro sindaco non interessa discutere di un problema che attanaglia la vita civile, sociale, culturale del nostro Paese e della nostra città.

Ricordiamo al primo cittadino brutio, che tanti sono i fatti di corruzione che in Calabria e a Cosenza si sono avvicendati in questa stagione invernale “senza suscitare particolare sorpresa né scandalo” (cit Davigo).  Corruzione, affari miliardari, cemento, grandi opere, omertà, ricatti, politica e fondi pubblici: ecco il mix che costituisce un sistema inossidabile che si realizza in pieno anche a Cosenza. ‘Ndrangheta politica, dirigenti e imprenditori sono implicati in una miscellanea di interessi e di poteri. E’ ciò che dicono le indagini sui tanti processi in corso nel nostro territorio. Soprattutto ricordiamo che la grande piazza di Cosenza, l’opera presentata a tutti, come di grande ingegno urbanistico e di raffinatezza architettonica, dove vengono allestite festicciole, lucine e manifestazioni sportivi, in realtà si è palesata come la rappresentazione del malaffare. La politica deve ritrovare il suo spazio. Oggi, come nell’antichità solo nell’agorà luogo privato e pubblico al tempo stesso, “l’uomo potrà tornare a interrogarsi, e le sofferenze private potranno essere finalmente pensate e vissute come problemi condivisi, comuni e politici”  (cit. Bauman).

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