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Gli interessi di ‘ndrangheta e mafia per la massoneria: la relazione dell’Antimafia

Calabria

Gli interessi di ‘ndrangheta e mafia per la massoneria: la relazione dell’Antimafia

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Sono 193 i soggetti indicati dalla Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo come iscritti in procedimenti penali ed รจ consistente il numero di soggetti che, pur non indagati, imputati o condannati per delitti di natura mafiosa, hanno collegamenti diretti con esponenti della mafia e possono costituire un anello di collegamento tra mafia e massoneria.

 

ROMA – La presidente della commissione antimafia, Rosy Bindi, ha presentato oggi la relazione finale sulla massoneria dalla quale emerge come “Cosa Nostra siciliana e la ‘ndrangheta calabrese da tempo immemorabile e costantemente fino ai nostri giorni nutrono e coltivano un accentuato interesse nei confronti della massoneria”. “Da parte delle associazioni massoniche si รจ registrata una sorta di arrendevolezza nei confronti della mafia. Sono i casi, certamente i piรน ricorrenti, in cui si riscontra una forma di mera tolleranza che si rivelano i piรน preoccupanti”.
Un persistente “interesse delle associazioni mafiose verso la massoneria lasciano ritenere che le due entitร  siano divenute una cosa sola. Ciรฒ non significa criminalizzare le obbedienze”; l’Antimafia si chiede se si siano “dotate di anticorpi”. Dei circa 17 mila iscritti alle quattro obbedienze la gran parte di loro appartiene al mondo delle professioni (medici, avvocati, ingegneri, commercialisti). C’รจ una certa presenza delle forze dell’ordine e, fino a diversi anni addietro, di magistrati e politici.

Dunque “il tema del rapporto tra mafia e massoneria “affiora in modo ricorrente nelle inchieste giudiziarie degli ultimi decenni, con una intensificazione nei tempi piรน recenti in connessione sia con vicende criminali tipicamente mafiose, soprattutto in Sicilia e in Calabria, sia con vicende legate a fenomeni di condizionamento dell’azione dei pubblici poteri a sfondo di corruzione“.

Un “rapporto” emerso dopo la missione effettuata a Palermo e a Trapani

“In quell’occasione รจ stato ripetutamente affrontato il tema del rapporto tra Cosa nostra e la massoneria in Sicilia anche in relazione alla vicenda dell’appartenenza a logge massoniche di alcuni assessori del comune di Castelvetrano (Tp) luogo di origine del noto latitante Matteo Messina Denaro”. Nel documento si ricorda che attualmente nel trapanese sono presenti 200 “fine pena” giร  detenuti per reati di mafia e di traffico di stupefacenti che, scontata la pena, ora sono in stato di libertร . Nel comune di Castelvetrano insistono 6 logge massoniche su 19 che operano nell’intera provincia di Trapani e nell’amministrazione comunale della cittadina, nel 2016, 4 su 5 assessori erano iscritti alla massoneria e 7 su 30 tra i consiglieri. Nella relazione si evidenzia anche che i fatti di Castelvetrano fanno il paio con le indagini delle autoritร  siciliana e calabrese, queste ultime sfociate nei procedimenti “morgana mammasantissima e Saggezza. In tutti i casi si evidenziano recenti episodi di infiltrazione mafiosa nella massoneria e si attualizzano gravi fatti del passato “che lasciavano supporre l’esistenza delle infiltrazioni di Cosa nostra e della ‘ndrangheta nella massoneria”. “Con il sequestro non รจ stato possibile venire in possesso degli elenchi effettivi degli iscritti perchรฉ presso le sedi ufficiali forse neanche ci sono” e comunque “non consentono di conoscere un’alta percentuale di iscritti, occulti grazie a generalitร  incomplete, inconsistenti o generiche. Il vincolo di solidarietร  tra fratelli consente il dialogo tra esponenti mafiosi e chi amministra la giustizia, legittima richieste di intervento per mutare il corso dei processi e impone il silenzio” come emerge “in un caso di estrema gravitร ”.

Necessario modernizzare la legge Anselmiย 

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