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Ospedali da incubo, malaffare e ‘ndrangheta, “Le Iene” da Oliverio ma lui sbatte la porta – VIDEO

Calabria

Ospedali da incubo, malaffare e ‘ndrangheta, “Le Iene” da Oliverio ma lui sbatte la porta – VIDEO

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oliverio iene pecoraro

 

A seguito dell’inchiesta de “Le Iene” sugli ospedali di Locri e Polistena e sull’Asp di Reggio Calabria, il cui stato di degrado strutturale, sanitario, gestionale e amministrativo non solo è noto da almeno 15 anni, ma è stato pluridenunciato e analizzato fin negli aspetti più reconditi anche nelle relazioni delle commissioni di accesso per infiltrazioni mafiose, intervengono i segretari regionali Fp Cgil regionale, Reggio Calabria-Locri, Gioia Tauro, Alessandra Baldari, Francesco Callea, Patrizia Giannotta. “E’ davvero sconcertante. Il debito inquantificabile, la mancata redazione dei bilanci da anni, dal 2013, i doppi pagamenti ,le non pervenute costituzioni in giudizio rispetto alla valanga di contenziosi, gli appalti opachi e le interminabili proroghe, la carenza di personale, le mancate assunzioni, nonostante le autorizzazioni commissariali, il degrado strutturale e la carenza di strumentazione, la gestione amministrativa e quella organizzativa approssimative , tutto è stato per lungo tempo agli onori della cronaca, grazie alle puntuali indagini giornalistiche, alle denunce ed ai comunicati sindacali, alle iniziative di sindaci e alle proteste e denunce dei cittadini”.

ospedale locri iene 03

I segretari regionali Fp Cgil regionale, Reggio Calabria-Locri, Gioia Tauro, Alessandra Baldari, Francesco Callea, Patrizia Giannotta proseguono: “A fronte di una stasi di tale portata, di un’inerzia decennale senza precedenti da parte della politica, dei vari uffici commissariali e di tutti gli organi preposti ad intervenire con tutti i mezzi possibili, la sintesi è che esista un sistema inattaccabile contro il quale solo la sinergia di tutti gli attori istituzionali e non, che in quel sistema non sono incardinati, potrebbe essere efficace. Lo stesso Piano di rientro, anch’esso quasi decennale, che avrebbe l’obiettivo di razionalizzare le spese e rimettete i conti in ordine, ha inciso solo sul capitolo di spesa del personale, infatti i lavoratori ridotti all’osso, quelli che mantengono un senso profondo di responsabilità, faticano a dare risposte di assistenza e diventano il bersaglio dell’esasperazione e delle paure dei cittadini. Mentre la spesa per beni e servizi cresce, senza che ci sia un controllo, un contenimento dei costi e che da essa derivino oggettivamente miglioramenti. Probabilmente molti dei problemi accomunano altre aziende, ma qui vi è una certezza – concludono – la certificata inerzia nella volontà di risolvere almeno quelli più profondi e radicati, quelli i cui lati oscuri non riescono ad essere focalizzati una volta per tutte e che condizionano irreversibilmente la vita dell’azienda, dei lavoratori e dei cittadini”.

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