Salvate il soldato Sel (e la sinistra cosentina)

COSENZA – Bisogna ammetterlo, ha fatto tenerezza il comunicato stampa divulgato ieri sera da Sinistra Ecologia e Libertà Cosenza. Una nota appassionata che, nella migliore tradizione del partito vendoliano, se la prende con tutti, destra e Pd, auspicando un ritorno in grande stile della sinistra, quella vera, alla guida della città. Sel attacca proprio tutti, tranne, ovviamente, Enzo Paolini e i suoi discepoli che, riporta il testo, “in questa vicenda hanno rispettato con coerenza il mandato affidato loro dagli elettori, chiedendo a più riprese e negli anni le dimissioni di un sindaco avversario politico”. Vero, Paolini e seguaci, negli anni di governo Occhiuto, hanno fatto opposizione. Non proprio con trasporto e convinzione massima, ma l’hanno fatta. Giusto riconoscergli dei meriti. Quindi Sel ha ragione e merita un applauso.

Chi glielo va a dire, però, adesso al partito di Nichi che alla fine Paolini (e il resto dell’opposizione), per far cadere il primo cittadino ha dovuto chiedere aiuto alla maggioranza? Chi gli rivela (magari con delicatezza), che Paolini farà le primarie con quel Pd che “anche per i dictat calabro romani – scrivono sempre loro – non ha rispettato i patti di centrosinistra, governando a Roma con Ncd, Verdini e pezzi di Forza Italia, ed escludendo Sel in Calabria dalla giunta regionale, pur avendo tanto contribuito al risultato elettorale”? Qualcuno, se può, informi in fretta i militanti del coordinamento cittadino che quell’opposizione che loro tanto decantano, alla fine, per raggiungere il suo scopo, ha stretto un’alleanza solida e di prospettiva proprio con quelle destre e con quei potentati familiari di Cosenza di cui temono l’avanzata prepotente. Lo diciamo per il loro bene e per il bene della sinistra con la s maiuscola (buonanima), che sognano di far tornare (?) al potere. Qualcuno avvisi e salvi il soldato Sel!