Sofia: la 17enne partita alla conquista della Cina

COSENZA – Guardando il mondo con occhi da “orientale”. L’attacco dato all’articolo, è il modo migliore per raccontare la storia di Sofia Tarasi, diciassette cosentina,

andata in Cina per partecipare ad un progetto di scambio interculturale. Seppur distante chilometri dall’epicentro della sua vita, dei suoi affetti e delle sue abitudini quotidiane, Sofia non ha vissuto traumaticamente il “distacco” dalla sua città. La 17enne, anagraficamente considerata ancora minorenne, ma decisamente molto più matura della sua età, ha accettato la sida e la sta vivendo con un grande traporto emotivo. L’aspetto più difficile di questa sua new life, è stato quello di dover fare i conti con una lingua differente, uso e costumi non occidentali e, soprattutto, far pace con gli orari, per via del fuso. L’avventura di Sofia, nella tera del Sol Levante, siamo per la precisione a Changzhou (è una città-prefettura ubicata nella provincia di Jiangsu (Repubblica popolare cinese). In precedenza era conosciuta con i nomi di “Yanling”, “Lanling”, “Jinling”, e “Wujin”. Siamo nelle vicinanze di Shangai. Confina con la capitale della provincia di Nanchino ad ovest, Zhenjiang a nord-ovest, Wuxi ad est, e la provincia di Zhejiang a sud. La città è situata nella sfarzosa regione del Delta del fiume Yangtze, ndr). Se volete conoscere Sofia e ascoltare la versione integrale del suo racconto, basta andare sul sito di Telecosenza (www.telecosenza.it), cliccando il servizio curato dal collega Francesco Straticò. Sin dall’avvio del progetto, Sofia, brillante studentessa del liceo scientifico “Fermi”, ha mostrato grinta e determinazione per misirarsi con la sua nuova realtà, con cui deve fare i conti per undici lunghi mesi, sette dei quali già passati. Inversamente proporzionale al suo entusiasmo e alla voglia di cimentarsi in questa sfida, considerata come imperdibile occasione di crescita umana e didattica, ma anche come importatissimo processo accellerato di maturazione caratteriale, c’è il pathos, comprensibilmente alterato, con cui vivono questo distacco i suoi genitori. La 17enne, infatti, è nota per essere figlia di due notissimi professionisti cosentini. La madre, Candida Mastroianni, è un affermato oncologo, il padre Pietro Tarasi, è, invece, noto imprenditore agricolo, nonchè presidente della Coldiretti Provinciale. Fino a poche settimane fa, l’unica forma di contatto e di dialogo tra Sofia, i genitori, i suoi familiari e gli amici più cari, è stato internet. Anche se, con molte restrizioni, per via delle rigide regole del governo cinese che ha rigide regole sulle più utilizzate piattaforme on line, considerato che Facebook, Twitter e perfino Youtube, sono oscurati. Le volte che Sofia e i suoi genitori si sono parlati, separati da uno schermo e da parecchi chilometri di stanza, la 17enne ha fatto da Cicerone ai suoi genitori, accompagnandoli per mano, alla scoperta della sua nuova scuola: grandi spazi, belle strutture, le regole che prevedono che gli stessi studenti devono tenerla pulita, la mensa, la biblioteca, le aule. E poi, anche il laghetto vicino, le strade e la città, altamente moderna e dall’aspetto “molto” occidentale. Da qualche giorno, grazie ad un permesso speciale, previsto dal progetto e concesso dalla scuola, Sofia, dopo un volo estenuante, ha potuto rimettere piede nella sua città, portando con se la nuova parte di se, molto più matura e gratificata. Lei parla entusiasta di questa sua nuova esperienza. “Uno scambio culturale ti arricchisce e ti fa crescere prima. capisci, confrontandoti con un mondo e una dimensione reale che non ti appartiene, che il centro del tuo universo, non è la tua città, i tuoi posti, le tue abitudini, le tue amicizie. La vera crescita è quella di misurarti, con qualcosa di nuovo, e al tempo stesso stimolante e, in alcuni casi, spaventosamente difficile, con il quiale interagisci mettendoti a nudo, scrollandoti di dosso le tue certezze, i tuoi punti fermi e mettendoti in gioco, misurandoti con te stesso. Io l’ho fatto e lo sto facendo. Certo i primi giorni e il primo impatto, è stato terribile – racconta Sofia. Mi sono ritrovata in un altro mondo, a dovermi confrontare con una lingua che non conosci, abitudini che non mi appartengono e dovendo, per poter interagire, imparare in fretta un linguaggio dei gesti per farmi capire. Io sto capendo cosa vuol dire imparare a vivere, confrontarti con il mondo. A tutti coloro che vogliono intraprendere una scelta del genere, consiglio di farla. Il mondo, diverso da quello in cui siamo abituati a confrontarci e di cui ci sentiamo padroni, è il modo migliore per crescere, nonchè per guardare il mondo con occhi diversi, sguardi nuovi”. Domanda finale: ma perchè la Cina?. “Semplice per misurarmi con me stessa, per andare alla scoperta di qualcosa che non si conosce, di una realtà mondiale, di cui sappiamo davvero poco. Ma una volta che sei qua, ti accorgi che ti abitui a tutto. Basta solo sapersi adattare e vivere la vita con lo spirito di un’eterna scoperta”. Sofia, già appassionata di lingue e divoratrice di culture, dopo aver perfezionato la sua conoscenza con la lingua inglese e spagnola, ora ha iniziato a parlare e scrivere anche il cinese, nonchè sta affinando la sua conoscenza delle culture orientali. Brava Sofia, la 17enne che guarda il mondo con occhi da “orientale”. Da sette mesi.