Calabria
Tragedia Nuova Iside, è del comandante del peschereccio il corpo ritrovato in Calabria
Si tratta di Vito Lo Iacono, comandante del peschereccio Nuova Iside affondato misteriosamente il 13 magico scorso, ritrovato in Calabria sul litorale del comune di San Ferdinando, l’11 giugno scorso
TERRASINI (PA) – Un mistero avvolto tra luci e ombre quello sul tragico affondamento il 13 maggio scorso della Nuova Iside con tre uomini a bordo nelle acque di San Vito Lo Capo in Sicilia. Le indagini proseguono con l’identificazione di uno degli uomini a bordo: si tratta di Vito Lo Iacono, comandante del peschereccio Nuova Iside, ritrovato in Calabria sul litorale del comune di San Ferdinando, l’11 giugno scorso. Lo comunica l’avvocato Aldo Ruffino che assiste la famiglia del pescatore.
Sul corpo del comandante sono stati trovati due piccoli tatuaggi, raffiguranti un timone ed un cavalluccio marino che i familiari hanno riconosciuto. I tatuaggi insieme all’esame del dna confermano che si tratta del comandante della Nuova Iside. Il naufragio costò la vita ad altri due componenti della famiglia Lo Iacono, Matteo e Giuseppe, padre e cugino di Vito. Il pubblico ministero della procura di Patti ha disposto di comunicare “che dopo – si legge nel provvedimento – gli accertamenti condotti dai professori Francesco Introna e Pietro Tarzia e dalla dottoressa Alesia Leggio, il cadavere ritrovato lo scorso 11 giugno del 2020 apparteneva in vita a Vito Lo Iacono nato a Partinico, il 20 febbraio del 1994 e scomparso il 15 maggio del 2020”.
Urto accidentale tra il peschereccio e una petroliera?
Secondo gli inquirenti, il peschereccio potrebbe essere affondato per un urto accidentale con la petroliera Vulcanello, lunga 116 metri e larga 20 e battente bandiera italiana, che proprio in quella notte passava dove si sarebbe trovata semi-ancorata la Nuova Iside. Dagli accertamenti sul corpo di Giuseppe Lo Iacono emergerebbe che sarebbe rimasto in vita per 24 ore aggrappato a qualcosa. Una tavola di legno della Nuova Iside ritrovata in mare mostra poi tracce di vernice rossa compatibili con quella della parte a contatto con l’acqua della Vulcanello. Sulla vicenda è in corso un’inchiesta della magistratura, che vede indagati tre membri dell’equipaggio.



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