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Dialisi? Per la terapia bisogna andare a Messina
REGGIO CALABRIA – Quando alla malasanità si somma l’assurdità.
Il disagio dei numerosi dializzati nella città di Reggio Calabria costretti a sottoporsi a dialisi in ambulatori situati nella citta’ di Messina. Tale modalita’, sostiene il consigliere regionale Giordano il quale ha depositato un’interrogazione a risposta immediata “oltre che influire sulla qualità di vita degli interessati, costretti a sostenere un disagio nell’attraversamento periodico dello stretto di Messina, determina un onere finanziario supplementare a carico delle casse della regione Calabria sia con riferimento alle spese di trasporto, sia per i costi sostenuti a favore di strutture private”. L’esponente regionale evidenzia come “l’insufficienza delle strutture pubbliche finalizzate al servizio di dialisi con l’esternalizzazione dell’intera filiera dei servizi nefro-dialitici ha implicazioni potenzialmente negative per l’azienda pubblica e per i cittadini, in quanto con l’esternalizzazione dei servizi il Sistema Sanitario Nazionale perde delle competenze cruciali. L’esternalizzazione dei servizi sanitari, secondo il consigliere regionale, ha senso solo quando interviene per garantire efficienza e appropriatezza a strutture pubbliche, che per qualsiasi motivo non siano in grado di assicurare questi requisiti ai cittadini, tenuto conto che l’outsourcing presenta problematicita’ nel rapporto costi/benefici”. Giordano ricorda come “lo scorso anno si è registrato un intervento positivo sul punto, atteso che l’Azienda Ospedaliera Bianchi Melacrino Morelli ha implementato i posti letto offrendo la possibilita’ a sedici dializzati di potersi curare a Reggio Calabria.In occasione della conferenza stampa dedicata a tale iniziativa lo stesso governatore Scopelliti, nella sua qualita’ di Commissario ad acta alla sanita’, assicuro’ il proprio impegno al fine di raggiungere in breve tempo la piena autosufficienza evitando cosi’
che numerosi malati subiscano il disagio dell’attraversamento dello stretto di Messina e incidendo cosi’ anche sui costi accessori nascenti dal trasporto dei pazienti e sui costi nascenti dalla mobilita’ sanitaria passiva, ma a tutt’oggi non si registra alcun novita’ essendo rimasto immutato il numero dei posti letto. Su queste basi l’interrogazione presentata intende sapere quali siano i costi di trasporto che la regione Calabria sostiene annualmente per garantire la mobilita’ dei dializzati verso la citta’ di Messina nonche’ le relative risorse finanziarie impegnate a favore delle strutture private che erogano il servizio, quali siano i motivi eventualmente ostativi che impediscono l’apertura di nuovi posti letto per dializzati presso l’azienda ospedaliera reggina o, in via subordinata,le cause della mancata implementazione dei turni di lavoro per rispondere alle esigenze sanitarie dei dializzati,prevedendo, in ultima analisi, anche l’utilizzo, compatibilmente con il piano di rientro sanitario, di strutture private cittadine”.



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