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Camion a Celico: si scaricano i rifiuti nella Presila, ma non era illegale?
COSENZA – ‘Che interesse ha Ecologia Oggi, cui titolare è Guarascio che gestisce l’inceneritore di Gioia Tauro, a far funzionare la differenziata a Cosenza? Nessuno’.
La riflessione di un ingegnere ambientale, attivista del Comitato Ambientale Presilano, all’alba di una nuova emergenza rifiuti fa luce sulla necessità di ampliare le discariche e costruire un termovalorizzatore nel cosentino. Eppure i dati divulgati dall’ISPRA sull’andamento della differenziata nella provincia bruzia sono più che positivi. Ma non importa. La Regione vuole megadiscariche ed inceneritori: Battaglina, Scala Coeli, Bisignano, Gioia Tauro e Celico. Ed è proprio nella discarica di Celico che, ad oggi, pare non accetti più rifiuti dai Comuni della Presila perchè, a detta degli uffici tecnici, la Regione non ha ancora pagato gli sversamenti avvenuti da fine Marzo in poi, si registra un anomalo andirivieni di camion che sversano e vanno via.
Il sito di contrada San Nicola, anche se a regime ridotto, continua ad essere operativo. L’ingegnere attivista racconta che “ieri mattina sono passati dei camion che sembravano quelli di Calabra Maceri. Noi non abbiamo la possibilità di fermarli e controllare la bolla per vedere cosa trasportano lo dovebbe fare la forestale, il Noe o la provinciale. Abbiamo visto che hanno conferito e che continuano a lavorare anche di notte. Presumiamo che si tratti di rifiuti provenienti da aziende di privati. Dall’odore sembrano rifiuti indifferenziati, ben che vada sarà organico. E’ assurdo. Il trattamento dell’umido a Celico ora non può avvenire perchè le vasche adibite al trattamento e alla produzione del compost sono occupate dai rifiuti indifferenziati e il capannone in cui dovevano trattare l’organico non è pronto. La Calabra Maceri che doveva dotarsi di un impianto entro il 30 Maggio non lo ha fatto.
Viene il sospetto che si voglia emulare il modello Campania creando l’emergenza per poi autorizzare la costruzione di nuovi inceneritori e discariche. Potrebbe poi succedere come ad Acerra che non ci sono abbastanza rifiuti da bruciare. Il termovalorizza diventa così un business per i gestori che accolgono i rifiuti da altre Regioni, ovviamente a pagamento. Infatti hanno subito accettato di smaltire i nostri rifiuti. A breve si ripresenterà la situazione di quest’inverno con l’aggravante che il caldo creerà seri problemi igienico-sanitari in città. Già su via Popilia e Bosco de Nicola la puzza è ovunque. Noi non staremo con le mani in mano ad aspettare che riversino l’indifferenziato a Celico ignorando ogni normativa vigente.
Gli ampliamenti vietati dalla forestale sono stati fatti comunque, la legge Galasso vieta che una discarica sia ubicata a più di 800 metri di altitudine non è rispettata, così come non lo sono le distanze da centri abitati, provinciali e torrenti, in quest’ultimi inoltre dalla vecchia discarica (mai bonificata) viene rivesato il percolato, mentre i livelli di manganese ormai sono altissimi e come successo a Pianette di Cotronei potrebbero essere collegati alla presenza della discarica“. Le norme di legge tutelano la salute degli abitanti della Presila. A farle rispettare però dovranno pensarci i cittadini e gli ambientalisti che hanno già ricostruito la casetta per un presidio permanente in difesa del territorio. Si anticipa un’estate ‘calda’ in contrada San Nicola.



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