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Un milione di euro sequestrato agli eredi del leader della ‘coca’ a Corigliano
CORIGLIANO CALABRO (CS) – Morì suicida nel carcere abruzzese di Preturo a 41 anni. Impiccandosi con un lenzuolo alle inferriate della propria cella.
Pietro Salvatore Mollo detenuto da circa un mese in regime di 41bis, si tolse la vita nel 2010. Arrestato a Corigliano sei mesi prima nel corso dell’operazione Santa Tecla l’uomo avrebbe dovuto rispondere del reato di associazione mafiosa insieme ad altre 66 persone, tra le quali spiccarono i nomi dei fratelli del sindaco Pasqualina Straface: Franco e Mario Straface definiti imprenditori a disposizione delle cosche coriglianesi. Mollo pare rivestisse un ruolo di rilievo all’interno del locale coriglianese soprattutto per quanto riguarda il commercio della cocaina pur non disdegnando di spendersi anche in attività estorsive e usurarie. A differenza degli altri sodali Mollo poteva ‘permettersi’ di non versare il denaro nella ‘bacinella’, ma di consegnarlo nellìe mani di Bruno Antonio personaggio di spicco della criminalità organizzata della Piana di Sibari. Oggi beni per oltre un milione di euro sono stati sequestrati ai suoi eredi dal Gico della Guardia di Finanza di Catanzaro. A finire nel vortice dei sigilli è stato anche un prestanome della famiglia Mollo.



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