Area Urbana
Mare pulito? Un ‘lusso’. Il procuratore Giordano invita alla cautela. A San Nicola Arcella una fogna a cielo aperto
Il procuratore di Paola ha spiegato che lo sversamento di questa notte dal depuratore di Fuscaldo è stato provocato da un guasto all’impianto determinato dal violento nubifragio che ha investito la costa tirrenica cosentina. Ma come è possibile che il maltempo giustifichi queste attività? E allora in inverno sarà un continuo sversamento?
COSENZA – La piaga degli sversamenti abusivi, compiuti in particolare di notte, è il vero cancro del mare tirreno cosentino, dove sono molte le località turistiche in cui, puntualmente, ogni estate si registrano casi di mare sporco e inquinato. Ma il procuratore della Repubblica di Paola, Bruno Giordano, tenta di calmare i toni e fare chiarezza, additando le responsabilità del generale allarmismo agli organi di stampa e sottolineando che ‘non bisogna fare di tutta l’erba un fascio’.
Il caso preso in questione è quello più recente, di questa notte appena trascorsa, avvenuto a Fuscaldo, dove sono stati allertati carabinieri e uomini della capitaneria di porto per uno sversamento di liquido, schiumoso, dal depuratore del centro tirrenico cosentino verso il mare: “Come emerge dalle fotografie che ho visto, il depuratore non ha scaricato fanghi esausti e dunque non si è approfittato del maltempo per scaricare le vasche, ma si tratta essenzialmente di tensioattivi, cioè prodotti per le attività di lavanderia probabilmente perché – spiega il procuratore Giordano – la notte c’è un sovraccarico di attività di questo genere perché si sfrutta il basso costo dell’energia elettrica per lavaggi e attività di questo tipo. In concomitanza con questo accumulo, che è di tutti i giorni, c’è stato un sovraccarico piovano dato dal maltempo e purtroppo molti depuratori non hanno la doppia canalizzazione che separa gli scarichi e ciò potrebbe aver determinato questo caso al depuratore di Fuscaldo che, ci tengo a sottolineare, durante l’estate non ha mai avuto problemi. Purtroppo quando il flusso di ingresso raddoppia o triplica per eventi atmosferici come le piogge di questa notte, possono verificarsi questi casi. Ma non si tratta di fanghi”.
Ma la domanda è: “che si tratti di reflui fognari o di sapone, questi sversamenti sono giustificati?”
“Tante cose non dovrebbero arrivare in mare e ci arrivano – risponde il procuratore di Paola – indipendentemente dagli uffici di Procura e dagli organi di polizia, ma questo è un discorso molto parziale. Il mare da 50 anni è soggetto a sversamenti abusivi. Vent’anni fa, si faceva il bagno direttamente nelle fogne. Quello che voglio sottolineare è che ci sono 120 chilometri di costa e ci sono stati episodi settoriali a Fiumefreddo, a Falconara… ma io ad esempio faccio il bagno a Fuscaldo, e così come in altri centri dove la gente ha fatto il bagno il mare è risultato essere pulito”. “L’orografia sciagurata di questo territorio prosegue ancora Bruno Giordano – vede la presenza dei depuratori a livello di spiaggia e anche ad una minima disattivazione dell’attività depurativa, quel minimo sversamento finisce in mare. Nei paesi dove i depuratori sono più arretrati dalla linea di costa invece, questi episodi accadono difficilmente”.
Giordano ha parlato anche di “turisti ‘piacevolmente sorpresi’ dal mare pulito” sottolineando che “da parte degli organi di informazione ci sia stato un gioco al massacro, fermo restando che gli episodi ci sono, ma si mortifica l’impegno di controlla l’attività dei depuratori”.
E allora facciamo il punto della situazione: sono stati registrati ‘episodi’ di mare sporco a Torremezzo, Fiumefreddo, Cetraro, Guardia Piemontese… in questi centri, i bagnanti prima di scendere in spiaggia, speravano nella ‘giornata buona’, un ‘terno al lotto’ più o meno. Sì perchè in queste zone il mare, un giorno è pulito e… tre no. Ma non ci si deve sempre lamentare…
Dall’altra parte (secondo quanto detto anche dal procuratore di Paola) il mare questa estate è stato pulito e limpido in centri come Fuscaldo piuttosto che Praia a Mare. Ma poi scopri che a San Nicola Arcella (vicina a Praia) un villaggio turistico scarica liquami fognari che vanno a finire nel Tirreno.
Le immagini shock degli sversamenti fognari a San Nicola Arcella
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Tre giorni fa infatti, è stato documentato lo sversamento in contrada Vannefora dei liquami fognari che partendo da un villaggio turistico, scorrendo nel vallone Saraceno sono arrivati a ridosso di una delle più belle spiagge di San Nicola Arcella, la spiaggia della “Grotta del Prete” che fiancheggia l’Arcomagno. Il villaggio in questione è stato identificato nel “Club Baia di Dino” (come individuato da ordinanza n. 17/2016). A denunciare l’accaduto, i componenti dell’associazione “Italia Nostra – Presidio di Praia a Mare”. Un “fiume maleodorante” che per diverso tempo ha continuato a scorrere, in barba ad un’ordinanza, quella del 25 agosto 2016, firmata dal sindaco di San Nicola Arcella, Barbara Mele, con cui si intimavano i gestori del complesso turistico ad “avviare entro 48 ore dalla notifica dell’atto i lavori di ripristino della rete fognaria”. A difendere il mare dunque, anche stavolta è un’associazione che si è beccata anche le minacce. Sul cofano dell’auto di un componente dell’associazione Italia Nostra sono state trovate frasi intimidatorie.
Il mare non è pulito, il mare è vittima di azioni illegali, il mare non viene rispettato neanche da chi ha l’interesse che questo sia pulito per accogliere i turisti e i villeggianti. Solo che se i primi non torneranno, le persone che hanno una casa al mare pagano non solo le tante tasse e i tributi (anche sulla depurazione) ai comuni e non possono godersi neanche le vacanze. Nel silenzio generale della politica, che pensa ora (giustamente) al rischio sismico e al dissesto idrogeologico e poco prima all’olio Igp e alle sagre di paese, noi crediamo ancora che sia necessaria una rivisitazione del settore della depurazione e che la vigilanza sugli scarichi abusivi debba essere rafforzata. Perché il turismo non lo uccide chi denuncia l’illegalità, ma chi chiude gli occhi davanti… alla puzza!





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