Calabria
La Calabria restituisce 2,6 milioni di euro di fondi destinati agli studenti con disabilità. Roccisano: “Responsabilità della precedente Giunta”
Fondi rispediti allo Stato perché non utilizzati: la Calabria non spende 2.693.000 euro, che erano destinati al diritto allo studio e disabilità. Ancora alte, invece, le spese per le società partecipate. Polemiche roventi ma dalla regione si difendono: ” i fondi destinati agli studenti con disabilità e restituiti afferiscono al 2014 e pertanto sono riconducibili alla responsabilità della precedente giunta”
CATANZARO – La Calabria ha restituito allo Stato 2.693.000 euro non spesi, destinati al diritto allo studio, agli studenti anche disabili e del diritto al lavoro dei disabili. Questo il dato, evidenziato dalla sezione regionale della Corte dei Conti, durante la seduta relativa alla parificazione del rendiconto generale della Regione Calabria per l’esercizio finanziario 2015. I fondi non spesi, sono riportati nella relazione del consigliere della Sezione regionale di controllo per la Calabria, Massimo Balestrieri. Nello specifico i soldi rispediti indietro riguardano: 1.524.000 euro destinati all’attuazione degli interventi per il diritto allo studio; 550.000 euro destinati ai contributi e benefici a favore degli studenti, anche con disabilità; 619.000 euro per il diritto al lavoro dei disabili. Il consigliere relatore ha evidenziato che “la Regione non è stata in grado di gestire le risorse provenienti dallo Stato e destinate a studenti, anche con disabilità e al diritto al lavoro dei disabili“. Per quanto riguarda le spese per le società partecipate, invece, restano ancora alte. Avrebbero dovuto ridurre le spese generali di almeno il 10 per cento, hanno invece sforato di diversi punti percentuali rispetto al limite imposto. L’analisi impietosa sulla situazione delle società e degli enti strumentali della Regione Calabria è emersa, nella relazione del giudice referendario della Corte dei conti, Elisabetta Usai, nel corso dell’udienza dedicata al giudizio di parificazione del rendiconto generale dell’ente per l’esercizio finanziario 2015.
Secondo la magistratura contabile, in cima alla graduatoria c’è l’Aterp di Vibo Valentia, con un aumento della spesa pari al 56,76 per cento. A seguire l’Aterp di Cosenza (+44,64%), l’Ardis (+13,17), l’Aterp di Reggio Calabria (+7,78), l’Arsac (+1,63). Di contro, sono stati evidenziati i risultati positivi raggiunti da Arcea, Arpacal, Calabria Verde, Calabria Lavoro e Aterp di Crotone, tutti con una riduzione superiore al 10 per cento.
Leggermente inferiore il dato dell’Aterp di Catanzaro, con un meno 7,69 per cento. La relazione ha evidenziato anche l’incremento della spesa per il personale, rispetto al 2014, relativa a Calabria Verde e, in tono minore, Aterp di Reggio Calabria e Catanzaro, mentre Calabria lavoro ha quasi raddoppiato questa voce per l’assorbimento del personale dell’Ardis. Il giudice ha sottolineato diverse inadempienze nel controllo e nella gestione delle società e degli enti strumentali della Regione, compresa la mancata pubblicazione dei compensi agli amministratori e agli organi di controllo delle società partecipate, mentre ha ribadito “un quadro problematico” rispetto alle perdite delle partecipate, “ancora caratterizzato da risultati di esercizio negativi (in alcuni casi fortemente)“.
E ancora, rispetto ai debiti fuori bilancio e ai pignoramenti, il consigliere Massimo Balestrieri ha denunciato la duplicazione di alcuni pagamenti a titolo di compensi professionali, oltre a vincoli di cassa per procedure esecutive presumibilmente estinte, ma anche l’assenza di comunicazioni da parte dei Dipartimenti interessati. Una situazione di opacità, dunque, rilevata dalla Corte nei conti della Regione, al punto da richiamare in diversi aspetti contabili delle “gravi criticità'” e un “forte ritardo nella programmazione e realizzazione degli investimenti”. Criticità che emergono anche nella spesa del personale non assunto a tempo indeterminato, ritenuta in costante aumento. Anche il giudice referendario Michela Muti ha segnalato diversi problemi nel sistema dei controlli interni alla Regione, a partire dai ritardi con cui vengono approvati gli atti ad essi relativi.
La replica dell’assessore al lavoro Federica Roccisano: “Responsabilità della precedente giunta, visto che si parla di fondi del 2014”
“È opportuno chiarire – ha dichiarato l’Assessore al Lavoro Federica Roccisano – che i fondi destinati agli studenti con disabilità e restituiti cui si fa riferimento nella relazione do accompagnamento al giudizio di parifica della corte dei conti, afferiscono al 2014 e che pertanto sono riconducibili alla responsabilità della precedente giunta regionale. Dal momento che la contabilizzazione avviene nel 2015, è oggi che emerge il dato in sede di rendicontazione 2015 ed è opportuno ed utile che ciò emerga dal momento che stride in maniera evidente con l’impegno che insieme al Presidente Oliverio e a tutta la giunta stiamo portando avanti a favore dell’inclusione scolastica e lavorativa dei soggetti con disabilità. Se in precedenze si è stati distratti da altro e non si è preso in considerazione questo ambito, vuol dire che a noi spetta il compito di vigilare ancor di più affinché queste risorse e le altre destinate ai soggetti più deboli siano tutelate e spese in maniera opportuna, così come stiamo facendo”.





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