Area Urbana
Cosenza, interrogato in carcere il ragazzo che ha ridotto la madre in fin di vita
Per circa due ore Valentino Amendola ha risposto alle domande ricostruendo ciò che avvenne quella notte nella palazzina di via Panebianco.
COSENZA – Interrogatorio oggi pomeriggio presso il carcere di via Popilia per Valentino Amendola. Richiesto dal legale difensore Giovanni Cadavero, l’incontro ha fatto sì che il ragazzo ammettesse le proprie responsabilità. Il muratore trentasettenne, ha ricostruito la dinamica dell’aggressione consumata ai danni della mamma illustrando la propria versione dei fatti. Nella notte tra il 17 e il 18 marzo, al rientro a casa avrebbe avuto un litigio culminato in un raptus di rabbia che ha portato all’accoltellamento della madre sessantunenne. La vicenda si è consumata in via Lucania a Cosenza, nel quartiere di via Panebianco, e sarebbe legata a rapporti personali tra i due congiunti che non riguardano né la droga, né richieste di dazioni di denaro. Per Amendola, attualmente ristretto nel penitenziario di Cosenza in attesa di giudizio, è stata chiesta una perizia psichiatrica volta a stabilirne le capacità cognitive al momento dei fatti. Nel corso dell’interrogatorio di garanzia invece, il ragazzo chiamato a rispondere dell’accusa di tentato omicidio, ancora in stato di shock, si era avvalso della facoltà di non rispondere. Intanto la madre, Elisa Amendola, si trova ancora ricoverata nel reparto di Rianimazione dell’Ospedale di Cosenza in stato di coma. A seguito dell’aggressione la donna pare abbia riportato gravi ferite al cranio, al volto e alla gola dopo essere stata colpita ripetutamente con un coltello da cucina.



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