Area Urbana
Rende, panchine divelte e nessun cestino dei rifiuti al parco fluviale dell’Emoli
Quicosenza più volte ha segnalato lo stato in cui versa l’area verde di Quattromiglia, il parco fluviale dell’Emoli, dove non esistono cestini per i rifiuti e le panchine sono state tutte danneggiate e mai sostituite.
RENDE (CS) – Questa volta a visitare il parco fluviale dell’Emoli, dopo aver ripulito nei giorni scorsi il Parco āRobinsonā, lāassociazione civica Rende Protagonista, composta da studenti, neolaureati e giovani professionisti, che si ĆØ dedicata ad uno dei due polmoni verdi (lāaltro ĆØ il Parco āGiorcelliā) di Quattromiglia. Ā«Il degrado – spiegano gli associati, ĆØ per alcuni aspetti più vistoso rispetto a quello di Roges. In particolare, sotto il ponte che collega via Marconi a Villaggio Europa, giĆ zona modello dellāedilizia popolare rendese, sono āstoccatiā vecchi televisori e mobili rottiĀ». Ā«Lo spettacolo ĆØ poco edificanteĀ» ha commentato Andrea Ferretti, il presidente dellāassociazione. Per questo motivo, i membri di Rende Protagonista hanno deciso di allertare il Comune nella persona del sindaco, Marcello Manna, a cui hanno indirizzato una lettera aperta (depositata ieri, 30 maggio)”.
Nella missiva al primo cittadino Rende Protagonista chiede,la pulizia del Parco e alcuni interventi urgenti di manutenzione, tra cui il ripristino delle panchine, la potatura del verde, la sostituzione delle lampade fulminate e la riparazione-sostituzione dei cestini dei rifiuti. Ā«Troviamo doverosoĀ», ha chiosato Ferretti, Ā«intervenire a tutela di questo spazio verde, frequentato da persone di tutte le etĆ e in cui molti cittadini svolgono attivitĆ sportive allāaperto. Il Parco ĆØ un luogo di ritrovo importante in una zona chiave della CittĆ , dove, grazie alla vicinanza con lāUniversitĆ , si incontrano persone di tutte le generazioni. Noi ne facciamo una questione di decoro e di sicurezza e siamo sicuri che lāamministrazione non possa tirarsi indietro. Ci siamo occupati del Parco perchĆ© abbiamo raccolto le lamentele di alcuni cittadini, ma siamo sicuri che le immagini parlino da soleĀ».



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