Calabria
Con ‘Sila Pulita’ contro l’inciviltà e l’abbandono. Ma gli organi preposti al controllo che fanno?
L’Ente Parco Nazionale della Sila recepisce l’iniziativa di sensibilizzazione ambientale della Commissione Europea ‘Let’s Clean Up Europe’. Allertati i Carabinieri: qualcuno monitorerà davvero contro lo scempio quotidiano tra i boschi silani?
LORICA (CS) – I bambini sono il nostro futuro e loro è il mondo che lasceremo. Ma nell’immediato, le solite giornate ecologiche e gli schematici appelli alla sensibilizzazione ambientale sembrano strumenti poco efficaci – di parvenza quasi – per scongiurare che lo spettacolo offerto agli occhi di un qualsiasi visitatore del nostro Parco Nazionale più grande non venga mai più riproposto.
L’Ente Parco Nazionale Sila ha comunicato il lancio della campagna di sensibilizzazione ‘Sila Pulita’ (attività gemella di Let’s Clean Up Europe dell’Unione Europea) che, partendo dai social network ed arrivando ai bambini della scuole, intende contrastare l’osceno fenomeno dell’abbandono illegale di rifiuti. “Le conseguenze del littering, ossia dell’abbandono indiscriminato dei rifiuti, non si limitano alle nostre montagne: risulta infatti da studi effettuati che ben il 70 per cento dei rifiuti che finiscono in mare è riconducibile a rifiuti abbandonati nell’entroterra, di conseguenza anche la conservazione dei nostri mari passa da quella delle aree interne e di montagna” esordisce Gianluca Bevilacqua dell’Ufficio stampa dell’Ente. Con ‘Sila Pulita’ ” – assicura ancora Bevilacqua – “I visitatori potranno pubblicare e condividere le foto che testimoniano il ‘dopo’ della loro visita, per far vedere che hanno lasciato i luoghi puliti così come li hanno trovati gli operatori, le scuole, le popolazioni locali. Potranno invece testimoniare il successo della loro azione di pulizia in un particolare luogo, fotografandosi insieme al ‘raccolto’ o fotografando i luoghi prima e dopo l’azione svolta. Si innescherà così un feedback positivo di rinforzo dei comportamenti corretti”. Già, il feedback, i social network e quant’altro. Ci sono anche gli hashtag per l’occasione (#LasciaUnBuonRicordo e #SilaPulita).
L’azione contro gli scempi ambientali dovrebbe essere molto più incisiva. Qualcuno ricordi all’Ente Parco che lo stesso è luogo deputato alla salvaguardia del nostro verde ma soprattutto al controllo continuo del territorio protetto. Bisognerebbe dunque usare nella stessa misura prevenzione e repressione qualora lo richieda il caso – e le immagini diffuse ultimamente lo testimoniano – e dato che le denunce agli organi competenti possono contrastare il littering ciò andrebbe fatto con la massima celerità e fermezza possibili. Salta agli occhi difatti quello che viene enunciato nella nota stampa diramata: “Il progetto prevede al termine della stagione turistica, come si è già fatto nel 2016, l’organizzazione di un’azione di raccolta e pulizia straordinaria di porzioni del territorio del Parco con il coinvolgimento attivo delle istituzioni locali, delle associazioni di volontariato, delle scuole, delle imprese e della cittadinanza attiva e il coinvolgimento sinergico della Regione Calabria – Presidenza della Giunta Regionale e Dipartimento Ambiente e Territorio, delle Province di Cosenza , Catanzaro e Crotone e dei Comuni ricadenti nell’area del Parco. Il progetto mira a ripristinare e mantenere lo stato dei luoghi, partendo da alcuni hotspots di criticità ben individuati per estendere poi la portata dei comportamenti corretti a tutto il territorio dell’Area Protetta, e in aggiunta prevede una specifica attività di informazione, formazione ed educazione ambientale negli Istituti Scolastici.
Ben vengano i volontari. Ma il compito è dell’Ente Parco
Anche il Coordinamento per l’Ambiente dei Carabinieri è stato sensibilizzato a questo riguardo e intensificherà i controlli sul territorio. Ossia: in un momento altamente critico per la frequenza di incendi e troppo significativo dal punto di vista della promozione turistica del posto (cosa c’è di più attrattivo della Sila e dei suoi boschi anche d’estate?) si antepongono le azioni di sensibilizzazione e le ‘foto di gruppo’ con i trofei di caccia (i maleodoranti cumuli di spazzatura ovunque) alla priorità della bonifica e del controllo a tappeto? Senza fraintendimenti: è di vitale importanza far capire alle generazioni a venire che la Sila è di tutti e che dai social può partire la rivoluzione verde. Pur tuttavia è quantomai urgente agire a ripulire e presidiare, con un azione costante e coordinata sin da subito, non aspettare che gli incendi peggiorino la situazione e i turisti o i calabresi tutti scappino dalla Sila. Una questione di prassi operativa ma soprattutto di logica ed economato, se volgiamo lo sguardo alle risorse umane ed economiche che sottostanno all’universo Parco. “Il Parco Nazionale della Sila da parte sua appoggerà i volontari che volessero ‘rendersi utili’ anche con la fornitura di materiali di supporto all’azione di pulizia, ovviamente dietro previa richiesta”: bene, possiamo dormire con la coscienza pulita. I volontari salveranno la Sila? É tempo che lo facciano, ma per davvero, già da oggi, gli operatori tutti del Parco Nazionale della Sila.



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