COSENZA – Nessuna nuova all’orizzonte. Prosegue la crisi idrica in Calabria che ha portato ad una drastica riduzione dell’acqua nelle sorgenti che poi alimentano i vari acquedotti regionali. In particolare a Cosenza, Rende e nell’area urbana, da oltre un mese di registrano riduzioni della fornitura idrica legate all’acquedotto Abatemarco con rubinetti a secco diversi giorni della settimana. Siamo in media ad un 40/45% di riduzione del flusso rispetto alle normali condizioni.
Una situazione destinata a perdurare se non ci saranno miglioramenti anche dal punto di vista climatica anche se, come aveva evidenziato il sindaco di Castiglione Cosentino Salvatore Magarò, Il problema della carenza d’acqua “non può essere affrontato soltanto guardando al cielo, magari improvvisando una danza della pioggia e sperando nell’arrivo di abbondanti precipitazioni che possano rimpinguare i bacini idropotabili calabresi” ma servono interventi strutturali su un sistema idrico vecchio di 60 anni. “Una priorità di cui la Regione deve farsi carico con tempestività”.
Crisi idrica, prosegue la ripartizione dell’acqua
Nel frattempo, con un nuovo messaggio inviato alle amministrazioni comunali interessati, Sorical ha evidenziato che prosegue il piano di ripartizione delle forniture idriche, perchè non ci sono al momento miglioramenti sul fronte sorgenti «per il perdurare di particolari condizioni di siccità che interessano l’attuale stagione, a seguito di monitoraggi giornalieri, si registra una riduzione costante dell’acqua prodotta dal gruppo sorgentizio che alimenta lo scherma idrico dell’Abatemarco».
«Questa società, in funzione alla risorsa idrica disponibile e alle verifiche effettuate lungo lo schema, sta attuando un piano di ripartizione delle forniture, proporzionalmente alla riduzione delle sorgenti che vede sui centri principali che assorbono una maggiore portata, una riduzione in più assoluto più costante. Vista la risorsa idrica disponibile. Vista la crisi idrica si invitano le amministrazioni a utilizzare la funzione di accumulo e svuotamento delle vasche di accumulo a disposizione».