«Gioffré colpito da 41 coltellate in tre fasi. Morto in 1-2 minuti per shock emorragico e insufficienza respiratoria»

I consulenti che hanno effettuato l'autopsia: «i colpi scagliati in tre fasi. letali quelli ai polmoni». I dubbi della difesa sulle lesioni alle mani della Mirabelli. Per i consulenti dovuti ai colpi inferti con il coltello, per la difesa per un pugno scagliato a Gioffrè

COSENZA – Nova udienza oggi in Corte d’Assise a Cosenza del processo per l’omicidio di Rocco Gioffrè, 75 anni, ucciso con diverse coltellate in un appartamento di una palazzina in via Monte Grappa, il 14 febbraio dello scorso anno da Tiziana Mirabelli, che cinque giorni dopo, confessò tutto costituendosi ai carabinieri di Cosenza. Come sempre l’imputata Tiziana Mirabelli, difesa dall’avvocato Cristian Cristiano era presente in aula. L’udienza di oggi ha visto la testimonianza dei periti Vannio Vercillo (anatomopatologo che effettuò la prima ispezione cadaverica sul luogo del delitto) e del medico legale Silvio Cavalcanti che hanno effettuato l’autopsia sul corpo di Gioffrè e poi redatto la consulenza.

La prima ispezione a casa. Morto 72 ore prima del rinvenimento

il medico legale Berardo Silvio Cavalcanti e il dottore Vannio Vercillo, anatomopatologo hanno spiegato alla corte le loro evidenze in base all’autopsia. In particolare il dottor Vercillo ha evidenziato che da una sua prima ispezione nell’appartamento ha evidenziato subito la presenza di diverse tracce di sangue sia nella zona notte, ma anche dal corridoio fino al bagno ed è stato possibile notare anche alte tracce di sangue provocate «da strisciamento di sangue sul pavimento». All’interno del bagno «nella vasca era presente una coperta intrisa di sangue». Il dottor Vercillo ha spiegato che il corpo era «avvolto da coperte e cellophane e si trovava sul pavimento. Gli indumenti erano intrisi di sangue e corrispondenti alle lesioni rinvenute sul cadavere». Ha collocato la morte di Gioffrè a «72 ore prima della sua ispezione» e il corpo sarebbe rimasto sul pavimento.

Inflitte 41 coltellate, letali i colpi ai polmoni e l’emorragia

Il corpo di Gioffrè è stato poi spostato in obitorio e 3 giorni dopo è stato effettuata l’autopsia. Dalla consulenza spiegata in aula dai due periti e dalle loro ipotesi, emerge che l’azione omicida si è svolta in 3 fasi con il Gioffrè afferrato e bloccato con il pugno della mano sinistra della Mirabelli che lo avrebbe poi colpito con 41 coltellate da punta e taglio, la maggior parte di queste tra la clavicola e il petto: la metà di queste coltellate sono state penetranti all’interno del corpo, le altre sottocute.

Di queste coltellate, 11 hanno interessato i polmoni: 3 a quello destro e 8 a sinistra. La morte sarebbe sopraggiunta in 1-2 minuti. Letali, infatti, sia i colpi che hanno raggiunto i polmoni, rompendo la pleura e che hanno provocato una gravissima insufficienza respiratoria con compressione sui polmoni dovuta sia all’ingresso di aria che di sangue, ma anche per lo shock emorragico: Gioffrè avrebbe perso tantissimo sangue: «la parte prevalente di perdita ematica si è riversata all’esterno. La fortissima emorragia dovuta alle lesioni toraciche ma soprattutto polmonari, è avvenuta da vivo e la morte è arrivata nel giro di pochissimi minuti. Abbiamo trovato anche una lesione al cuore che aveva provocato la lacerazione del pericardio ma le cause principali della morte sono quelle che ho detto».

Azione omicida in tre fasi: usato un coltello a lama liscia

Spiegano i periti che nella prima fase l’omicida si trovata frontalmente alla vittima leggermente spostato alla propria sinistra e ha colpito Gioffrè con una serie di «coltellate penetranti, da destra verso sinistra, la maggior parte tra il collo e il torace». Poi, la seconda fase quando l’uomo inizia a flettere il tronco in avanti e viene raggiunto dalle coltellate nella regione sovrascapolare. Infine in una terza fase, quando l’uomo sta per stramazzare al suolo. Si trova in posizione prona e poggia le mai e le ginocchia sul pavimento, viene colpito alla nuca «era presente una lesione trasversale quasi orizzontale». Per quanto riguarda l’arma utilizzata e il tipo di colpi, i due periti spiegano che, in base alle ferite esaminate, è stato utilizzato un coltello con «filo monotagliente a lama liscia». Il PM chiede se c’è compatibilità dell’arma appena descritta con i coltelli sequestrati alla Mirabelli «ci sono stati mostrati una serie di coltelli, alcuni da cucina, altri più importanti contenuti in un astuccio. In particolare due coltelli avevo caratteristiche compatibili con quelle delle lesioni riportate».

Le lesioni sul volto di Gioffrè e sulle mani della Mirabelli

Per quanto riguarda invece il volte di Gioffrè i due medici evidenziano che la vittima presentava delle lesioni al viso, in particolare degli ematomi che riguardavano la fronte, la zona del sopracciglio, orbitale fino al mento. Il PM chiede al dottor dottor Vannio Vercillo se abbia avuto modo di visitare Tiziana Mirabelli. La risposta del medico è affermativa: «è stata visitata il 19 febbraio e dalla ispezione visiva è emerso che la Mirabelli presentava alcune «ferite alla mano sinistra, all’indice e alla base del pollice, un evidente ematoma sul mignolo che era tumefatto e gonfio, tanto che non lo riusciva a flettere, e all’estremità della mano destra sul dorso».

«Lesioni alla mano della Mirabelli dovute ai colpi inferti con il coltello»

Il 24 febbraio, questa volta insieme al dottor Cavalcanti, Vercillo effettua una seconda visita in carcere alla Mirabelli: «ci siamo concentrati proprio sulle mani per verificare se vi fossero lesioni. La Mirabelli presentava una medicazione in garza e cerotto priva di sangue al quinto dito della mano destra e poi una medicazione anche all’estremità del secondo dito della mano sinistra mentre sul dorso non abbiamo riscontrato nessuna lesione». Per quanto riguarda la mano destra c’era un piccolo esito lineare interfalangeo del mignolo e il dito era dolente». Qui la conclusione: l’ematoma al mignolo e all’estremità destra della mano sono compatibili con i colpi dati in successione «nel momento in cui la donna impugna il coltello. Il mignolo è il primo dito che impatta sulla lama, dunque si tratta di una lesione autoinferta» a causa della dinamica. «Bisogna considerare che i due soggetti erano in movimento».

Il controesame e i dubbi della difesa

Nel controesame, l’avvocato della Mirabelli, Cristian Cristiano, ha subito evidenziato che le 41 coltellate di cui si parla non sono presenti nella perizia medico-legale. Vercillo sul punto ha precisato che il numero indicato era contenuto nella relazione dell’esame cadaverico esterno. Ha quindi ribadito che rispetto a un primo esame, che viene svolto tramite ispezione cadaverica, con l’autopsia si evidenziano una serie di elementi che spesso non è possibile vedere ad un primo esame: «ci sono delle lesioni che sono ravvicinate ed hanno dei canali che si ricongiungono nello stesso tramite. Il complesso lesivo è un concetto più ampio ed è diverso dalla singola lesione. Sono 36 complessi lesivi però le lesioni sono 40. Se erano lesioni distanti tra loro il discorso sarebbe stato diverso».

La ferita al braccio di Gioffrè

Ma il punto più dibattuto è stato quello relativo ai tramuti sul volto di Gioffrè e sulla mano della Mirabelli provocati, secondo la difesa, non dai forti colpo dati con il coltello, ma da un pugno sferrato alla vittima per difendersi, così come la lesione sul braccio della vittima in una possibile azione di parata/difesa per come prima evidenziato nella consulenza visiva mentre dopo l’autopsia non sene fa più cenno anzi ritenendo che la lesione non sia più da difesa. Chiede l’avvocato Cristiano: «abbiamo la possibilità di ricontrare lesioni da parata o da difesa sul Gioffrè Si o no?». Vercillo risponde che «c’è solo una lesione che potrebbe essere compatibile con una difesa sull’avambraccio sinistro, ma può essere anche una lesione che è stata inferta. Nel senso che il braccio potrebbe essere stato protesto in avanti per parare il colpo così come potrebbe essere stato posizionato vicino al petto che è stata attinta».

Sul punto il dottor Cavalcanti spiega «le lesione da parata o da difesa intendiamo quelle in cui la vittima protende gli arti per tentare di afferrare il braccio dell’aggressore o la lama, quindi tipicamente abbiamo lesioni che si riscontrano sulle mani e sulle parti attigue. La lesione al braccio di Gioffè si trova sulla parete laterale media dell’avambraccio sinistro e abbiamo ritenuto che non sia una lesione di una persona che si stia difendendo ma di un braccio messo a protezione del petto».

Le lesioni al viso di Gioffrè: il possibile pugno della Mirabelli

L’avvocato ha evidenziato che nella relazione visiva di Vercillo viene scritto che il trauma al viso di Gioffrè può essere compatibile con un pugno mentre «oggi in aula ci dice altro ovvero che le lesioni al volto di Gioffrè sono provocate dalla sua caduta sul pavimento e dalle convulsioni». Vercillo spiega che «c’era una corrispondenza tra la lesione alla mano e al viso che è però un complesso lesivo. Inizialmente avevo ipotizzato un pugno in presenza anche di un gonfiore e di un ematoma sulla mano della Mirabelli. Poteva rientrare in una delle ipotesi. Poi l’abbiamo ritenuta poco probabile, relativamente alla ricostruzione della dinamica dell’aggressione».

E il dottor Cavalcanti aggiunge che «la localizzazione dei traumi facciali è sulle superfici più esposte e non può essere ricondotta solo ad un pugno. Ci può essere stato un pugno e non lo escludiamo, ma non possiamo ricondurre le estensioni traumatiche al volto solo a quello. Abbiamo riscontrato un traumatismo compatibile con l’impatto della mano contro una superficie rigida. Il termine pugno inferto se si vuole intendere come un pugno sferrato al volto è un’ipotesi compatibile, ma per noi è più compatibile che la mano chiusa a pugno sia stata inferta afferrando il coltello contro una superficie rigida. Quando il dottor Vercillo, nella sua ispezione esterna fatta di persona, vede un traumatismo esterno, legittimamente può pensare che sia stato un pugno esterno».

- Pubblicità sky-

Ultimi Articoli

Matteo Salvini a Messina Ponte

Open arms, Salvini rischia il carcere. Lega Calabria scenderà in piazza anche a Cosenza

CATANZARO - 6 anni di carcere: è la richiesta di condanna fatta dai Pm di Palermo nei confronti di Matteo Salvini per avere impedito...
Guardia Di finanza

Sequestrati beni per oltre 7 milioni a un cardiologo ritenuto vicino alla cosca Grande...

CROTONE - I militari della Guardia di finanza di Crotone, a conclusione di indagini patrimoniali coordinate dal procuratore della repubblica di Catanzaro, Vincenzo Capomolla,...

Traffico a Cosenza, l’opposizione attacca: “Azioni totalmente fallimentari sulla viabilità”

COSENZA - "Riteniamo totalmente fallimentari le azioni messe in campo dall'amministrazione sulla viabilità di Cosenza. Il traffico veicolare si è letteralmente decuplicato, rispetto al...
Invito nei boschi copertina

Camigliatello: poesia e musica nei boschi della Sila, per accogliere l’equinozio d’autunno

CAMIGLIATELLO SILANO (CS) - L'associazione Erranze ha fissato un nuovo appuntamento con le camminate letterarie nei boschi della Sila. Una vera e propria immersione in...

Secchiate di candeggina contro la movida molesta: una ragazza finisce in ospedale

LAMEZIA TERME (CZ) - Secchiate di acqua e candeggina dalle finestre contro la movida molesta in via Garibaldi, a Lamezia Terme, hanno causato dei...

Social

80,052FansMi piace
3,585FollowerSegui
2,768FollowerSegui
2,040IscrittiIscriviti

Correlati

Categorie

Leggi ancora

Sequestrati beni per oltre 7 milioni a un cardiologo ritenuto vicino...

CROTONE - I militari della Guardia di finanza di Crotone, a conclusione di indagini patrimoniali coordinate dal procuratore della repubblica di Catanzaro, Vincenzo Capomolla,...

Camigliatello: poesia e musica nei boschi della Sila, per accogliere l’equinozio...

CAMIGLIATELLO SILANO (CS) - L'associazione Erranze ha fissato un nuovo appuntamento con le camminate letterarie nei boschi della Sila. Una vera e propria immersione in...

Cosenza, crollo a Santa Lucia. Scatta l’ordinanza del sindaco: messa in...

COSENZA - Con un'ordinanza sindacale, il primo cittadino di Cosenza Franz Caruso ha intimato al proprietario dello stabile privato, parzialmente crollato a fine agosto...

Incidente in centro. Auto ibrida si ribalta, messa in sicurezza dai...

CROTONE - Intervento da parte dei vigili del fuoco di Crotone, allertati dalla sala operativa, per un incidente stradale avvenuto in via Reggio. Sul...

Condannati in primo grado per l’accensione di alcuni fumogeni. Assolti in...

CATANZARO - Due tifosi del Cosenza si sono visti annullati, dalla Corte d'Appello di Catanzaro, i Daspo e la relativa condanna a cinque mesi...

La cantante cosentina Verdiana Zangaro protagonista a “Tale a Quale Show”...

COSENZA - Verdiana Zangaro, la cantante cosentina che si affermò nel programma Amici di Maria De Filippi, e attuale componente del trio Le Deva,...
quicosenza

GRATIS
VISUALIZZA