Calabria
Meteo, il cosentino nella “fornace” africana. Altra giornata di fuoco, poi una pausa
Si tornerà a respirare sabato e domenica, quando avremo due giornate con caldo nella media del periodo. Ma durerà poco
COSENZA – Siamo nel picco di questa terza ondata di caldo africano che ha spinto nuovamente le temperature a toccare valori vicino ai 40-41 gradi. Ieri nelle zone interne del cosentino si sono raggiunti i 39 gradi e oggi non va certamente meglio con l’afa e la calura a rendere insopportabili le giornate. L‘aria dovente proveniente dal Sahara, associata ad un campo di alta pressione, continua a interessare buona parte delle regioni centro-meridionali dove nel pomeriggio si potranno raggiungere picchi di 42 gradi. Il nord, invece, è alle prese con rovesci, temporali e grandinate anche intense.
La buona notizia è che a partire da domani l’ondata di calore sarà in attenuazione anche al Sud e le temperature inizieranno lentamente a scendere. Si tornerà a respirare sabato e domenica, quando avremo due giornate soleggiate ma con caldo nella media del periodo. Ma durerà poco, visto che già a partire da lunedì l’anticiclone africano sarà nuovamente in espansione verso nord e porterà una nuova irruzione di aria rovente.
Caldo minaccia gli over 75 del centro e Sud Italia
Il caldo africano che stringe mezza Italia in una morsa di afa è una minaccia reale per 1,1 milioni di anziani che hanno più di 75 anni e vivono nelle città del Centro e del Sud da bollino arancione con il sole a picco durante il pomeriggio che fa schizzare le temperature verso i 40 gradi e blocca le uscite all’aperto dei soggetti più fragili. E’ l’allarme dell’Unione europea delle cooperative (Uecoop) in riferimento alla nuova fiammata dell’anticiclone africano a Bologna, Bolzano, Campobasso, Firenze, Frosinone, Latina, Palermo, Perugia e Rieti.
L’allerta di livello 2 – spiega Uecoop – scatta in presenza di “condizioni meteo che possono rappresentare un rischio per la salute, in particolare nei sottogruppi di popolazione più suscettibili”, mentre quella di livello 3 indica “condizioni di emergenza con possibili effetti negativi sulla salute di persone sane e attive e non solo sui sottogruppi a rischio come gli anziani, i bambini molto piccoli e le persone affette da malattie croniche”. Rischi accentuati dagli sbalzi di temperatura sempre più frequenti per i cambiamenti climatici – sottolinea Uecoop – con le estati torride e la diffusione dei climatizzatori in abitazioni e negozi per raffreddare gli ambienti e combattere l’afa esterna con una continua altalena che può arrivare anche ai 10 gradi di differenza fra spazi all’aperto e quelli interni. Una situazione che colpisce in particolare le città dove le bolle di calore dovute a cemento e asfalto sono più grandi e persistenti. Ad avere i problemi maggiori sono proprio i grandi anziani fra i più esposti ai colpi di calore visto che – evidenzia Uecoop – hanno un sistema di termoregolazione meno efficiente, manifestano con maggiore facilità i sintomi dell’ipertermia e hanno una più alta vulnerabilità alle malattie respiratorie. Senza trascurare il fatto che gli anziani – conclude Uecoop – hanno in genere una minore percezione del bisogno di bere per idratarsi soprattutto con le alte temperature
Estate 2021 la seconda più calda in UE
Con una temperatura superiore di 1,5 gradi alla media storica l’estate 2021 si classifica fino ad ora dal punto di vista climatologico come la seconda più calda in Europa ed al quarto posto a livello mondiale. È quanto emerge dall’elaborazione Coldiretti su dati Copernicus relativi al mese di giugno 2021 dalla quale si evidenzia anche che in molti Paesi Europei come l’Italia si è registrata una preoccupante riduzione delle precipitazioni. Si conferma la tendenza al surriscaldamento in Europa e nel mondo con il moltiplicarsi peraltro di eventi estremi che – sottolinea la Coldiretti – hanno pesanti effetti sulla vita delle persone ma anche sulle attività produttive come l’agricoltura che resta l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici ma è anche il settore più impegnato per contrastarli.



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