Italia
Nonna calabrese fa arrestare i truffatori. Muore due giorni dopo a 95 anni
ROMA – Nonna Assunta, 95 anni, è morta a Roma due giorni dopo essere stata vittima di un tentativo di truffa e avere fatto arrestare due della banda specializzata in raggiri agli anziani. Una vita a fare le scarpe su misura per il grande Totò, per Rita Hayworth e altri vip, Assunta Gatto, originaria di Soverato, non aveva abboccato alla richiesta di soldi del finto nipote, ma aveva chiamato il figlio dicendogli di avvisare i carabinieri. Lo racconta il Corriere della Sera, riportando le parole del figlio Antonio Zangari:
«mamma non sarebbe mai caduta in un tranello simile. Era troppo furba, molto più di loro. E dopo che li ha fatti prendere dai carabinieri, ha esultato come una ragazzina: “Li ho fregati, questa volta li ho fregati io!”». È stata l’ultima gioia per Assunta Gatto, una delle vittime dei truffatori di anziani che da un paio d’anni imperversano in tutta Italia: meno di 48 ore più tardi la «nonna detective» della Serpentara, alle porte di Roma, è morta all’ospedale Villa San Pietro. Aveva 95 anni. Difficile pensare che alla sua età un’emozione come quella vissuta solo due giorni prima non abbia avuto un peso decisivo. Anche se il figlio Antonio Zangari, che per primo era accorso in suo aiuto venerdì pomeriggio, quando la madre aveva ricevuto la telefonata di una complice dei due ragazzi poi bloccati da una pattuglia dell’Arma davanti al portone di casa, adesso dice: «Non credo che ci sia alcuna correlazione».
Uno dei presunti truffatori, Daniele Laporta, 19 anni, è stato arrestato e subito scarcerato dopo la convalida, un altro di 17 anni, solo denunciato. Tutti e due originari della provincia di Napoli, sarebbero manovalanza di una banda più grande. «Quella donna (ora ricercata dai carabinieri della Compagnia di Montesacro, ndr) si è presentata come nipote. Ha telefonato a casa e mia madre ha risposto. Lei era una donna lucida, forte. Sempre stata energica ed altruista. “Ciao nonna!”, ha esordito quella. E lei all’inizio ci ha creduto: “Ciao Chiara”, le ha detto. Ma è stata l’unica informazione che ha fornito alla truffatrice».



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