Tirreno
Ubriaco e col gesso al piede: travolge e uccide una 21enne. Resta in carcere il 32enne cosentino Vincenzo Crudo
COMO – A lui i carabinieri sono arrivati visionando le immagini di una telecamera di videosorveglianza che ha ripreso tutta la scena. A travolgere con la Golf la giovane studentessa Noemi Fiordilino è stato Vincenzo Crudo, elettricista 32enne originario di Grisolia sul Tirreno Cosentino e residente a Fenegrò nel comasco. L’uomo dopo l’incidente era tornato a casa, aveva abbandonato l’auto in un campo vicino, si era cambiato cercando di far perdere le proprie tracce. I carabinieri lo hanno arrestato per omicidio stradale aggravato, omissione di soccorso e simulazione di reato.
Al volante con un tasso alcolemico quasi tre volte oltre il limite
Crudo, con alle spalle già una precedente denuncia per guida in stato di ebbrezza, secondo i primi accertamenti si era messo al volante non solo con un tasso alcolemico quasi tre volte oltre il limite di legge ma addirittura con la patente scaduta e con la gamba destra ingessata, conseguenza di una frattura rimediata qualche giorno fa. In piena notte, quando i carabinieri lo hanno rintracciato dopo aver trovato una targa sul luogo dell’impatto, ha dichiarato di non essere mai uscito dopo le 22:00 e che l’auto gli era stata rubata, dimenticando però di aver lasciato le chiavi nel cruscotto.
Accolta la richiesta di custodia cautelare in carcere
Ieri si è tenuta l’udienza di convalida del fermo per Crudo nella casa circondariale di Como. È stata accolta la richiesta di custodia cautelare in carcere da parte del giudice per le indagini preliminari a cui il giovane non ha saputo dare spiegazioni su quanto accaduto a Lurago Marinone non ricordando quasi nulla. “È sotto shock e molto abbattuto. I suoi ricordi si fermano al momento in cui è stato accompagnato a casa da un amico. Poi più nulla“, aveva dichiarato l’avvocato si Crudo che ha spiegato “È come se avesse un blackout, probabilmente frutto dello shock, che non gli permette di ricordare“. Per quanto riguarda la patente scaduta il legale ha evidenziato che “non aveva avuto il tempo di rinnovarla in quanto scaduta nei gli stessi giorni in cui poi si è infortunato al piede. Per questo non aveva modo di presentarsi alla visita medica per il rinnovo”. Benché limitato dall’ingessatura alla gamba destra Crudo si sarebbe messo al volante per tornare da una coppia di amici che poco prima lo avevano accompagnato a casa perchè si era accorto di avere lasciato lo smartphone.
L’impatto sabato notte alle 2:30 mentre salvava un coniglietto ferito
Noemi stava rincasando con il fidanzato quando la loro auto ha urtato un piccolo animale che attraversava la strada. Erano le 2.30 di sabato. I ragazzi hanno accostato e si sono fermati per sincerarsi dell’accaduto e per verificare eventuali danni al veicolo, e quando si sono accorti che sul margine della carreggiata giaceva un coniglietto ferito hanno provato a mettersi in contatto con una clinica veterinaria di quelle che svolgono servizio 24 ore su 24.
Mentre il compagno cercava un numero, lei se ne stava accanto all’animaletto a bordo strada. La Volkswagen Golf condotta dall’elettricista con il piede ingessato è sbucata dal buio a velocità si presume molto elevata centrandola in pieno e scagliandola a una cinquantina di metri di distanza, probabilmente senza che la giovane si sia accorta di quello che stava accadendo. L’auto si è poi allontanata rapidamente come nulla fosse accaduto.
I soccorsi sul posto purtroppo si sono rivelati inutili: i rianimatori del 118 – che l’hanno trovata in arresto cardiaco – hanno tentato l’impossibile per stabilizzarne le condizioni prima di trasferirla in ospedale. Trasportata con l’elisoccorso al Pronto soccorso del Sant’Anna di Como è stata dichiarata morta pochi minuti dopo il suo arrivo. Allo stesso tempo sul rettilineo di Lurago Marinone, teatro della tragedia, i carabinieri avevano da subito avviato le ricerche dell’auto pirata, sulla scorta di un numero di targa che prima dell’alba permetteva loro di presentarsi a Fenegrò a casa dell’indagato.
Padre di un bambino, l’uomo non è sposato e ancora vive assieme ai genitori. La prima sua reazione è stata quella di negare. Ai militari (pare che al loro arrivo dormisse) avrebbe riferito di essersi coricato già da alcune ore e che l’auto gli era stata rubata la sera precedente, ignorando che nel frattempo un’altra pattuglia dell’Arma aveva già rintracciato la Golf posteggiata in un’area di sosta poco distante da casa. Il primo test per verificare lo stato di alterazione alcolica dava esito positivo, 1,42 grammi di alcol per litro di sangue.
Esito inevitabile: su disposizione del PM Giulia Ometto, di turno in Procura a Como, l’uomo è stato arrestato poche ore più tardi e trasferito nel carcere comasco del Bassone, dove nei prossimi giorni avrà la possibilità di fornire la sua versione dei fatti al gip, nel corso dell’interrogatorio di convalida del fermo. Se riconosciuto colpevole rischia fino a sette anni di carcere e fino a 30 di inibizione alla guida, il cosiddetto “ergastolo della patente.



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